Giugno 10, 2013

Cinzia Jannelli

Dal Center for Surface Science and Nanotechnology del Politecnico di Bucarest novità sui nanotubi

I nanotubi di carbonio sono 40mila volte più sottili di un capello, risultano perfetti conduttori, e sono stati messi a punto dai ricercatori del Center for Surface Science and Nanotechnology del Politecnico di Bucarest, in Romania, per le celle solari di “terza generazione”.

I nanotubi di carbonio sono 40mila volte più sottili di un capello, risultano perfetti conduttori, e sono stati messi a punto dai ricercatori del Center for Surface Science and Nanotechnology del Politecnico di Bucarest, in Romania, per le celle solari di “terza generazione”.

Le caratteristiche particolari dei nanotubi che li rendono adatti all’uso in ambito energetico sono soprattutto la sottigliezza, 40mila volte maggiore di quella dei capelli umani, la resistenza meccanica dei nano tubi è 14 volte superiore a quella del Kevlar e la durezza è equivalente a quella del diamante: un materiale minuscolo, sottoponibile a grandi stress. Inoltre, ha notevoli proprietà elettriche: può essere o un conduttore di corrente, come un metallo, o un semiconduttore, come il silicio presente nei microchip. In ogni caso, la sua capacità di conduzione è 1.000 volte superiore a quella del rame. I nanotubi sono classificati come nanotubi a parete singola, SWNT, e nanotubi a parete multipla, MWNTs.
Secondo le fonti del Politecnico di Bucarest, i risultati ottenuti nei laboratori del centro potrebbero portare a risultati di altissimo valore scientifico nel campo dell’energia solare. Altri elementi fondamentali, determinati dai ricercatori rumeni tramite la tecnica SPFM, Scanning Polarizzazione Force Microscopy, sono gli angoli di bagnatura e la distribuzione spaziale delle nanogocce di liquido, oltre alla caratterizzazione degli effetti di corrosione su scala nanometrica.
Saranno proprio gli SWNTs, i nano tubi a parete singola, a essere usati per le celle solari di terza generazione dei ricercatori rumeni. Non si conoscono altri dettagli sul progetto, ma dal Politecnico di Bucarest fanno sapere di essere in attesa del brevetto.

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