Dicembre 21, 2019

Redazione

Cessione del credito, serve ripristinare un’equa concorrenza

Cessione del credito, serve ripristinare un’equa concorrenza

Italia Solare scrive agli enti governativi chiedendo che, in tema di cessione del credito, venga approvato un emendamento per l’equa concorrenza.

Italia Solare scrive agli enti governativi chiedendo che, in tema di cessione del credito, venga approvato un emendamento per l’equa concorrenza.
L’associazione ha scritto al premier Giuseppe Conte, ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo Economico e ai rispettivi Sottosegretari, ai presidenti di Camera e Senato, ai responsabili dei gruppi parlamentari e all’AGCM.
Si chiede di agevolare una riduzione efficace dei pagamenti per i clienti finali.

Nell’emendamento l’associazione propone che la ripartizione delle detrazioni fiscali avvenga in cinque anni e non in dieci e propone che se il cliente rinuncia alle proprie detrazioni fiscali, si attribuisca un credito d’imposta di valore equivalente alle detrazioni fiscali a chi sia disponibile a dare al cliente un contributo di importo liberamente pattuito per pagare la fattura del fornitore.

Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare
Tale contributo può essere pagato da soggetti che hanno un interesse economico diretto o indiretto alla fornitura e quindi anche dai trader di energia che compreranno l’energia prodotta in eccesso dagli impianti fotovoltaici, dai fornitori di beni per la mobilità elettrica, di applicazioni domotiche, di pompe di calore, di forni a induzione oltre che dai fornitori diretti o indiretti dell’impianto fotovoltaico. Saranno comunque soggetti che hanno un interesse economico alla fornitura e la loro sarà dunque un’operazione industriale e non finanziaria.

Viene inoltre previsto, entro un limite di spese di 200 mila euro per gruppo societario e di 15 milioni di euro in aggregato, in via transitoria, la possibilità di fare acquistare, a prescindere da ogni coinvolgimento nel ritiro di energia dell’impianto, i crediti d’imposta al GSE sino al 31 dicembre 2020. Il tutto da finanziarsi a valere sui proventi dell’emission trading e su fondi di garanzia non utilizzati.

Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare
Con il meccanismo così riformato si può dare una spinta importante allo sviluppo del settore salvaguardando gli operatori e garantendo un importante beneficio ai clienti finali, senza incrementi di spesa effettivi, oltre a dare un importante impulso all’occupazione.

In base al provvedimento proposto da Italia Solare il prezzo finale non verrà aumentato, come invece è avvenuto con il provvedimento attualmente in vigore, con conseguente danno erariale, e le ditte di installazione potranno crescere senza dover fare anticipazioni finanziarie per loro impossibili.

Inoltre, verrà incentivato il passaggio ad applicazioni elettriche efficienti come la mobilità elettrica, le pompe di calore, i forni a induzione, la domotica e verrà garantita una forte spinta all’installazione di impianti a fonte rinnovabile in un contesto di equilibrata concorrenza.

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