SMP introduce induttori per l’integrazione negli inverter solari di nuova generazione. La presentazione, nella cornice dell’Intersolar di Monaco di Baviera di quest’anno, permetterà di approfondire le caratteristiche di questi nuovi componenti.
SMP introduce induttori per l’integrazione negli inverter solari di nuova generazione. La presentazione, nella cornice dell’Intersolar di Monaco di Baviera di quest’anno, permetterà di approfondire le caratteristiche di questi nuovi componenti.
Tra i vantaggi, oltre alle dimensioni compatte, una ridotta perdita energetica, una bassa dispersione magnetica e un’efficienza di alto livello. A livello costruttivo, gli induttori sono sviluppati a partire da un nucleo composito di materiali non magnetostrittivi, che permettono di raggiungere obiettivi importanti, quali una bassa perdita per isteresi e la formazioni di ridotte correnti parassite. Tali parametri garantiscono un’efficienza complessiva molto alta.
Per evitare eventuali influenze magnetiche verso altri componenti, i prodotti SMP sono stati costruiti sfruttando una struttura chiusa, capace di limitare la dispersione. Lo chassis esterno è particolarmente compatto, circa il 25% più piccolo dei precedenti prodotti.
Sezione di un induttore avvolto con un cavetto ad alta frequenza
Per quanto riguarda la costruzione e personalizzazione progettuale, gli induttori SMP possono essere realizzati per frequenze fino tra 200 KHz e correnti fino a 1000 A. In base al tipo di impiego sono possibili configurazioni con diametro compreso tra 36 e 300 mm e pesi effettivi che variano tra 50 grammi e 130 kg, con temperature d’esercizio sino a 180°.
Tutti i componenti sono conformi alle direttive RoHS e REACH; i materiali impiegati sono omologati UL. Alcuni esempi di integrazione degli induttori SMP, oltre agli inverter solari, sono i convertitori statici delle turbine eoliche, il campo della tecnologia ferroviaria, quella medicale e altre applicazioni della tecnologia di azionamento e dell’elettronica di potenza.