Febbraio 26, 2013

Mattia Verga

Il fotovoltaico come soluzione per l’utilizzo di terreni contaminati

A Neukirchen, in Germania, un terreno precedentemente utilizzato per lo smaltimento di acido di catrame e fortemente inquinato è stato riconvertito per ospitare un impianto fotovoltaico da 2,7 MW.

A Neukirchen, in Germania, un terreno precedentemente utilizzato per lo smaltimento di acido di catrame e fortemente inquinato è stato riconvertito per ospitare un impianto fotovoltaico da 2,7 MW.

Il terreno di circa 60 mila metri quadrati è stato oggetto negli ultimi 15 anni di un intervento di bonifica disposto dal governo federale tedesco e dal Land di Sassonia, operato dalla ditta Baufeld. La bonifica ha permesso di eliminare i principali inquinanti di aria e terreno, ma non tutte le sostanze sono state rimosse, limitando perciò i possibili utilizzi. Baufeld ha perciò fornito il terreno in affitto per un periodo di 20 anni (con opzione di rinnovo) a K&W Natural Energy, che lo ha utilizzato per la realizzazione di un impianto fotovoltaico.

L’impianto è stato costruito in poche settimane e collegato alla rete alla fine di Novembre dello scorso anno, e utilizza 11.050 moduli prodotti da Hanwa SolarOne da 250 W ognuno. Secondo i dati si prevede una produzione di circa 2,5 GWh all’anno. A causa dei contaminanti ancora presenti nel sottosuolo, in alcune parti dell’impianto non è stato possibile ancorare i moduli fotovoltaici praticando fori nel terreno; la soluzione è stata trovata predisponendo una sorta di pavimento in cemento al di sopra della superficie su cui fissare le strutture, in modo anche da sigillare il terreno sottostante. L’acido di catrame estratto dal sito ed opportunamente trattato da Baufeld verrà inoltre utilizzato come carburante secondario in centrali a carbone.

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