Marzo 29, 2013

Cinzia Jannelli

Comuni Rinnovabili 2013, una crescita costante

I dati emersi dal recente Rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia, evidenziano una costante crescita sia del numero degli impianti sia della produzione di energia da fonti pulite.  

I dati emersi dal recente Rapporto Comuni Rinnovabili 2013 di Legambiente, realizzato con il contributo di GSE e Sorgenia, evidenziano una costante crescita sia del numero degli impianti sia della produzione di energia da fonti pulite.

 

Dal 2000 ad oggi ben 47,4 TWh da fonti rinnovabili, si sono aggiunti al contributo dei “vecchi” impianti idroelettrici e geotermici: dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia ad alta e bassa entalpia, agli impianti a biomasse e biogas. Mentre sono 7.970 i Comuni dove si trova almeno un impianto, con una progressione continua: erano 7.661 nel 2011, 6.993 nel 2010, 3.190 nel 2008. 

In dettaglio il rapporta conta 27 Comuni al 100% rinnovabili, cioè dove sono presenti un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento che coprono interamente (e superano) i fabbisogni elettrici e termici dei cittadini residenti. Sono 2400 i Comuni 100% rinnovabili per l’energia elettrica, ossia quelli dove si produce più energia di quanta ne consumino le famiglie residenti.

Comuni Rinnovabili 2013, una crescita costante7.937 sono i Comuni dove l’energia utilizzata è prodotta dall’energia solare per il 97% e 571 dove impianti eolici producono 13,1 TWh, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,2 milioni di famiglie e 296 i Comuni che si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico, grazie sempre all’eolico, poiché viene prodotta più energia rispetto alle necessità effettive.

Ed ancora, 1.053 sono i Comuni del mini idroelettrico, 369 della geotermia, per una potenza installata pari a 915 MW elettrici, 160 termici e 1,4 frigoriferi. I Comuni delle bioenergie sono 1.494 per una potenza installata complessiva di 2.824 MW elettrici e 1.195 MW termici e 343 i Comuni in cui gli impianti di teleriscaldamento utilizzano fonti rinnovabili, come biomasse “vere” (di origine organica animale o vegetale provenienti da filiere terri­toriali) o fonti geotermiche, attraverso cui riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e di acqua calda sanitaria.

“Le fonti rinnovabili – ha dichiarato Edoardo Zanchini, vicepresidente e responsabile energia di Legambiente – stanno ridisegnando lo scenario energetico del nostro Paese, con risultati impensabili solo pochi anni fa in termini di diffusione e produzione a dimostrare come gli impianti sono sempre più affidabili e competitivi. In un periodo di crisi, possiamo dire che almeno da qui arrivano buone notizie con un bilancio energetico italiano che dipende meno dall’estero e diventa più pulito e moderno, avvicinando la produzione alla domanda di energia di famiglie e imprese. Al nuovo governo chiediamo di intervenire subito per offrire una prospettiva di sviluppo duratura a un settore che può essere il traino per la crescita economica e la creazione di lavoro”.

“E’ con vero piacere che anche quest’anno ospitiamo la presentazione del Rapporto di Legambiente – ha affermato Gerardo Montanino, Direttore Operativo del GSE – e con l’occasione ricordiamo che, oltre ai sistemi incentivanti rinnovati a luglio scorso, sia per gli impianti fotovoltaici che per le altre fonti, ulteriori opportunità per lo sviluppo dell’energia rinnovabile del nostro Paese sono rappresentate dal Conto Termico e dai Certificati Bianchi, meccanismi di recente affidati al GSE, veri e propri interventi di politica energetica capaci di rafforzare il settore dell’efficientamento energetico, pubblico e privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile del Sistema Paese”.

“Il rapporto – spiega Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia – testimonia i grandi passi avanti fatti dal nostro Paese nella produzione di energia da fonti rinnovabili negli ultimi anni. Riteniamo che il mix energetico dell’Italia nel futuro a medio lungo termine debba riconoscere un ruolo chiave sia a queste fonti sia all’indispensabile supporto dei moderni impianti a ciclo combinato, a basso impatto ambientale ed elevato rendimento, che con la loro flessibilità sono gli unici a poter compensare la non programmabilità delle rinnovabili. Sorgenia ha puntato fin dai primi anni della sua attività sulla produzione di elettricità da fonti alternative e sull’efficienza energetica, nella convinzione che un utilizzo intelligente delle risorse naturali e un consumo consapevole di energia siano essenziali per uno sviluppo più sostenibile del Paese”.

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