Maggio 13, 2013

Cristiano Sala

Gli italiani e il solare, uno sguardo al futuro

Il rapporto annuale “Gli italiani e il solare”, giunto alla nona edizione, mette in evidenza come la popolazione stia acquisendo una propria coscienza relativamente alle tematiche green e alla salvaguardia dell’ambiente.

Il rapporto annuale “Gli italiani e il solare“, giunto alla nona edizione, mette in evidenza come la popolazione stia acquisendo una propria coscienza relativamente alle tematiche green e alla salvaguardia dell’ambiente.

Secondo l’opinione del Paese, il carbone viene visto come fonte energetica obsoleta e sporca, da evitare, mentre l’energia solare viene interpretata come fonte pulita ed “amica”.
L’indagine è stata sostenuta da Yingli Green Energy Italia e Sorgenia ed è stata compiuta da IPR Marketing e dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde, che l’hanno presentata al SolarExpo recentemente conclusosi.
Ben l’89% degli intervistati ha espresso parere favorevole per l’adozione del solare, ritenuto più sicuro e compatibile con l’ambiente.
I pareri degli intervistati sottolineano una favorevole impressione delle energie rinnovabili, molti appoggiano l’Energy Road Map europea e confidano di poter giungere a un’alimentazione completamente green entro il 2050. Ben il 90% è a favore della chiusura, entro il 2020, delle centrali a carbone e olio combustibile.
In generale è stato percepito un elevato interesse per la messa in campo di maggiori incentivi a favore delle rinnovabili e una maggiore semplificazione delle pratiche per l’installazione e l’auto produzione.

Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde, “I risultati emersi dal 9° Rapporto sono sorprendenti. Gli italiani pensano in modo decisamente più green rispetto alla loro classe dirigente. Emerge una grande determinazione, già in evidente aumento negli ultimi anni, nell’invocare una svolta energetica e ciò nonostante la forte campagna denigratoria contro il fotovoltaico. I dati su ciò che pensano gli italiani del carbone e la straordinaria propensione ad una concreta riconversione energetica, da attuare anche attraverso la graduale chiusura delle centrali a carbone e a olio combustibile più vecchie ed inquinanti, non possono restare inascoltate”.

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