Lo “Smart Grid Report: lo storage e l’auto elettrica – Luglio 2013”, realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, rivela che entro il 2020, il settore dei sistemi di storage potrebbe creare fino a 20mila posti di lavoro.
Lo “Smart Grid Report: lo storage e l’auto elettrica – Luglio 2013“, realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, rivela che entro il 2020, il settore dei sistemi di storage potrebbe creare fino a 20mila posti di lavoro.
Nello specifico, potrebbero essere installati sistemi di storage pari a più di 7 GWh di energia, per quasi 10 miliardi di Euro di investimenti.
Se si considera un’eventuale adozione di sistemi di accumulo presso impianti esistenti, il potenziale complessivo dei sistemi di storage in Italia potrebbe anche essere più alto.
In questo modo, il potenziale teorico potrebbe arrivare fino a quasi 28 miliardi di Euro, cioè circa 4 miliardi all’anno, con la creazione di circa 20mila posti di lavoro a regime nel 2020.
Dallo studio si evince che questo potenziale teorico di mercato si avvicina ai costi complessivi che il sistema elettrico italiano paga poiché non è sufficientemente smart.
Per cercare di ovviare a questo problema, gli autori della ricerca propongono di introdurre (entro i prossimi 3-4 anni) sistemi di incentivazione mirati, come già accade in Germania. Nel Paese tedesco, infatti, dallo scorso mese di maggio è entrato in vigore un programma da 50 milioni di Euro in 2 anni.
Allo stato attuale, nel nostro Paese è previsto un sistema di incentivazione attraverso lo strumento dei “progetti pilota”: si tratta di 8 progetti presentati da Terna e approvati dall’Autorità per l’energia per una capacità complessiva di 51 MW.
Il sistema di incentivazione relativo al periodo 2012-2015 prevede tassi di remunerazione degli investimenti garantiti fino all’8,4% con una remunerazione extra pari al 2% per 12 anni qualora si parlasse di progetti pilota di storage che soddisfino requisiti specifici.
Dal report si evince tuttavia che le soluzioni storage non siano così convenienti, in realtà. Solo in due casi, riferiti entrambi al gestore di rete di distribuzione, si riscontra un IRR positivo e superiore alla soglia attesa.
Anche in altri 3 casi si ottiene un IRR positivo, anche se è inferiore alla soglia attesa per il soggetto adottatore.