Settembre 19, 2013

Cristiano Sala

Zanonato, i costi dell’energia e le rinnovabili

Intervenendo in differenti contesti in queste ultime settimane, il Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha riassunto lo stato dei sistemi energetici in Italia e ha commentato gli elevati costi dell’energia nel nostro Paese.

Intervenendo in differenti contesti in queste ultime settimane, il Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha riassunto lo stato dei sistemi energetici in Italia e ha commentato gli elevati costi dell’energia nel nostro Paese.

Zanonato afferma: “Siamo consapevoli che l’energia in Italia costa troppo rispetto ai nostri competitor europei ma la via per abbassarla non è semplice: è fatta di tanti interventi che stiamo affrontando uno ad uno con serietà e rigore”.
“In questi anni abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione nel campo dell’energia: abbiamo un sistema che ha una potenza due volte e mezza maggiore al proprio fabbisogno. Addirittura ci sono stati dei momenti, in estate, in cui la nostra rete è stata alimentata interamente ad energie rinnovabili. Non dobbiamo quindi preoccuparci di realizzare nuove centrali per l’energia elettrica, ma riorganizzare il sistema e renderlo competitivo.”

La politica di investimento sulle energie rinnovabili dovrebbe guidare l’adeguamento dell’intero comparto, favorita da un sistema di incentivi più coerente. È inoltre indispensabile ottimizzare l’uso dei rigassificatori e risolvere problemi strutturali che frenano lo sviluppo nel nostro Paese. In quest’ottica si sta lavorando sul provvedimento “taglia bollette” che dovrebbe essere incluso nel cosiddetto “Decreto del Fare 2”. La norma rimodulerà la curva degli oneri per gli incentivi, dai 12 milioni che oggi gravano sulle bollette, ai 9 milioni previsti tra due anni.
Secondo Zanonato è però necessario intervenire a livello comunitario: “La Germania, dopo il nucleare, si è buttata sul carbone…” “…Ovviamente il carbone inquina, ma la Germania rispetta le normative comprando certificati verdi. In questo modo pagano 3 Euro per ogni tonnellata di CO2 emessa in più in atmosfera. Per raggiungere lo stesso risultato con le rinnovabili servono 400 Euro”.
Questo dato fa riflettere e sottolinea come sia necessario “rivedere le politiche energetiche ambientali europee perché conteggino non la compravendita di certificati verdi ma le reali emissioni di CO2 nell’ambiente. Un Paese è virtuoso se emette poco CO2, non se compra tanti certificati verdi”.

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