Dopo la fine dei vari Conti Energia sono in molti a porsi delle domande sull’effettiva convenienza e sostenibilità del finanziamento agli impianti fotovoltaici, soprattutto per quelli di grandi dimensioni.
Dopo la fine dei vari Conti Energia sono in molti a porsi delle domande sull’effettiva convenienza e sostenibilità del finanziamento agli impianti fotovoltaici, soprattutto per quelli di grandi dimensioni.
Le risposte a queste domande spesso però non sono concordi e proprio per discutere su questi argomenti si terrà a Milano il prossimo 4 ottobre il convegno intitolato “PV Investment Grade”. Questo evento, organizzato da SMA Italia in collaborazione con l‘Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, è dedicato infatti a individuare nuovi modelli sia di natura tecnica che finanziaria in grado di rendere sostenibili gli investimenti nel settore fotovoltaico.
In sostanza l’obbiettivo del convegno è quello di far incontrare gli opinion leader del settore fotovoltaico con quelli del settore finanziario per poter rispondere ad alcune domande particolarmente importanti sugli investimenti nel fotovoltaico.
Il link per registrarsi al convegno è : https://go.sma.de/pv-investment-grade
Abbiamo chiesto a Attilio Bragheri, direttore della divisione Power Plant Solutions di SMA Italia, di anticiparci alcuni dei punti più interessanti su queste tematiche.
EM:Vista la fine degli incentivi del V Conto Energia ci si chiede se è ancora conveniente investire nel fotovoltaico. È un business ancora sostenibile e in quale modo ?AB:Questo è il cuore dell’evento del 4 ottobre. Al momento a questa domanda non corrisponde una risposta univoca e questo è il motivo per cui abbiamo sentito l’esigenza di un confronto tra più parti. Non essendoci una risposta univoca positiva riteniamo, da come si sta muovendo il mercato, non solo a livello tecnologico ma anche a livello di investitori e a livello di costruttori, che ci sia ancora molta attenzione sulle potenzialità e spesso si sente parlare di impianti in grid e market parity.
Alla domanda se sia ancora conveniente, in generale possiamo rispondere che non è così tanto conveniente come prima fare un impianto fotovoltaico, ma ci sono delle nicchie di mercato dove si può avere ancora un business plan assolutamente sostenibile.
In particolare ci sono due tematiche, una legata alla market parity e una alla grid parity. La prima è riferita a realtà particolarmente “energivore” che realizzano un impianto fotovoltaico per finalità legate al proprio consumo, e a realtà che hanno la possibilità di installare impianti da centinaia di KhW (600/700/800) fino a un massimo di 3, 4 Megawatt.
La seconda fa invece riferimento a impianti in grid parity (esempi saranno presentati proprio in occasione dell’evento) che potrebbero diventare delle opportunità assolutamente interessanti.
Quindi, la risposta alla domanda è sì, ma è necessario selezionare molto bene le opportunità .
EM: Quale tipo di sviluppo si prevede per il mercato italiano per gli impianti medio-grandi e grandi ?
AB: Penso che nei prossimi due anni non vedremo impianti superiori a 5 Megawatt. Forse in un futuro ne saranno costruiti di superiori, ma dopo il 2015.
Quella che si intravede è una partenza, l’anno prossimo, dei primi impianti soprattutto in market parity e di qualche iniziativa in grid parity che si sta già valutando in maniera molto seria e nella quale siamo coinvolti. Questo , alla luce del fatto che c’è già un business plan assolutamente paragonabile ad alcune opportunità del secondo registro del Quinto conto energia. E abbiamo potuto constatare, insieme ai nostri partner, che in alcuni casi il business plan funziona addirittura meglio che con sistemi incentivanti ormai ridotti ai minimi termini.
E’ ovvio che oltre al business plan, ci deve essere qualcuno disposto a finanziarlo. Personalmente ritengo che non sia più il tempo di chiedere alle banche. Alle banche si può chiedere di finanziare non più con una garanzia che era data dagli incentivi, ma con una garanzia corporate, cioè data dalle aziende che vogliono investire, per esempio per realizzare impianti in autoconsumo.
Si può quindi andare in banca chiedendo non semplicemente di finanziare un impianto fotovoltaico, quanto piuttosto un asset che permetterà di avere una certa diminuzione dei costi in bolletta e quindi la possibilità di avere liquidità e capitale da reinvestire.
All’evento del 4 ottobre abbiamo ritenuto opportuno portare allo stesso tavolo chi come noi produce tecnologia, ma anche chi si occupa di finanza, come ad esempio Unicredit, per confrontarci su questo punto e avere i diversi punti di vista.
Le banche stesse sono molto curiose di capire e di avere sottomano situazioni reali da valutare. C’è una forte richiesta anche da parte loro e un’ assoluta attenzione nel voler capire quale può diventare il loro ruolo in questi nuovi scenari.
EM:Per quali motivi i grandi investitori, banche, fondi, ecc. dovrebbero investire ancora nel fotovoltaico, quali garanzie e da dove possono arrivare le garanzie ?
AB:Se parliamo di market parity il fattore primario è l’azienda che vede la realizzazione di un impianto fotovoltaico in autoconsumo come un miglioramento.
La banca o un fondo dovrebbero investire se lo sviluppatore è in grado di dimostrargli che ci sono iniziative che, grazie a una previsione di produzione o un forecast del costo dell’energia, sono in grado di dimostrare un’effettiva riduzione del costo energetico e quindi la solidità del business plan.
EM:Quali sono gli strumenti a disposizione degli investitori per poter investire in questo settore ?
AB:Personalmente vedo un graduale inserimento del fotovoltaico in opportunità di finanziamento classiche.
La tecnologia ha ancora molto da dare quindi sappiamo già che sosterremo questo sviluppo attraverso un’ottimizzazione dei costi di installazione iniziali dell’impianto tramite l’ introduzione di tecnologie ulteriormente performanti. Inoltre, sempre più importante sarà il servizio di assistenza tecnica. La struttura di SMA ha da sempre riposto una grandissima attenzione al supporto tecnico. In questo modo, la garanzia che si ha al momento dell’acquisto di una tecnologia come questa è data dalla certezza di avere un partner che seguirà per sempre la manutenzione dell’impianto. E questo sia in un caso di market parity, con una continuità della produzione, ma anche di grid parity in cui vi è stabilità nel costo del KWh prodotto, aspetto assolutamente fondamentale perché confrontato poi con le oscillazioni previste del costo dell’energia elettrica acquistata.
Quindi dal punto di vista finanziario c’è un avvicinamento del fotovoltaico ad altre fonti energetiche classiche, anche e soprattutto nelle modalità di finanziamento e di verifica del business plan. Come SMA, dal punto di vista tecnologico almeno, siamo forti dell’esperienza di oltre 30 GW installati: un valore non da poco conto e che ci permette di sostenere i futuri sviluppi della tecnologia.