Il mercato degli inverter per applicazioni FV è cambiato negli ultimi mesi, ma probabilmente non in modo così drastico come quello di altri componenti, come per esempio i pannelli. Questo non significa che il panorama non sia mutato sensibilmente rispetto allo scorso anno, basti pensare all’acquisizione di Power-One da parte di ABB e alle dimensioni dell’operazione. In Italia, dal punto di vista delle dinamiche del mercato siamo nel pieno della fase di passaggio da un sistema fortemente basato sugli incentivi a uno focalizzato sulla competitività industriale, con tutte le relative implicazioni.
{tip clicca l’immagine per vedere la guida}{/tip}Il mercato degli inverter per applicazioni FV è cambiato negli ultimi mesi, ma probabilmente non in modo così drastico come quello di altri componenti, come per esempio i pannelli. Questo non significa che il panorama non sia mutato sensibilmente rispetto allo scorso anno, basti pensare all’acquisizione di Power-One da parte di ABB e alle dimensioni dell’operazione. In Italia, dal punto di vista delle dinamiche del mercato siamo nel pieno della fase di passaggio da un sistema fortemente basato sugli incentivi a uno focalizzato sulla competitività industriale, con tutte le relative implicazioni.Ci sono infatti diversi progetti di impianti, alcuni dei quali già realizzati, concepirti per fare a meno degli incentivi e focalizzati, invece, sulla grid parity.
Un trend sempre più diffuso fra i produttori di componenti per impianti FV è relativo alla proposta di soluzioni integrate, corredate quasi sempre da una serie di opportuni servizi, per il risparmio e l’efficienza energetica. In generale si può notare una sempre maggiore attenzione delle aziende verso il mercato degli impianti FV di tipo residenziale, spesso con soluzioni che prevedono l’integrazione con altre tecnologie.
Il segmento di inverter su cui ci siamo focalizzato con questa guida è appunto quello indirizzato prevalentemente al mercato residenziale (ma non solo) dove si iniziano a vedere le prime proposte di soluzioni che comprendono anche sistemi di energy storage. Questo trend deve fare però i conti ancora con una certa immaturità tecnologica degli accumulatori. Se da un lato, infatti, la presenza di un sistema di storage aumenta l’autoconsumo, dall’altro i costi e il ciclo di vita, spesso troppo limitato, degli accumulatori non ne rendono ancora conveniente l’adozione se non in contesti particolari (per esempio in aree non servite dalla rete elettrica).