Nonostante la decisione finale della US International Trade Commission (ITC) in materia di dazi e imposte per quanto riguarda i moduli che utilizzano componenti “made in Taiwan”, Winaico si dice fiduciosa che l’industria solare nazionale possa trovare una via per proporre dispositivi ad alta tecnologia sul mercato USA.

Il Department of Commerce degli Stati Uniti si è pronunciato in merito all’applicazione dei dazi antidumping e compensativi definitivi contro la Cina.

La politica anti-dumping messa in atto dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti rischia di compromettere lo sviluppo di numerosi progetti fotovoltaici.

La lunga indagine anti-dumping dell’UE nei confronti dei produttori cinesi potrebbe risultare inefficace per via di una deroga recentemente presentata.

Il fotovoltaico cinese e l’area Asia-Pacifico sono sempre più protagonisti del mercato globale, con fatturato e potenza installata ai primi posti. Come evidenziato da IHS, Yingli Green Energy è attualmente il primo produttore di moduli al mondo e vanta un importante primato anche per quanto concerne la distribuzione e spedizione di prodotti assemblati.

SolarWorld lancia nuove accuse relativamente a possibili sovvenzioni scorrette ottenute dai produttori di silicio che importano materiale dall’Asia verso gli Stati Uniti. La volontà è quella di sollecitare indagini antidumping nei confronti delle aziende cinesi e taiwanesi che trattano questo materiale, fondamentale per la realizzazione dei pannelli.