Poco prima di Natale, il Governo spagnolo ha annunciato di voler tagliare del 30% le tariffe concordate con i produttori di energia fotovoltaica. La decisione sarebbe retroattiva e colpirebbe anche i prossimi tre anni. In alternativa al taglio del 30% ci potrebbe essere un taglio in valore assoluto pari a tre miliardi di Euro.
Poco prima di Natale, il Governo spagnolo ha annunciato di voler tagliare del 30% le tariffe concordate con i produttori di energia fotovoltaica. La decisione sarebbe retroattiva e colpirebbe anche i prossimi tre anni. In alternativa al taglio del 30% ci potrebbe essere un taglio in valore assoluto pari a tre miliardi di Euro.
Questa decisione rientra nel piano di riduzione del debito pubblico spagnolo. Questa decisione potrebbe spingere gli investitori istituzionali ad allontanarsi in massa dalle attività in Spagna.
Altre nazioni hanno ridotto gli incentivi alla produzione di energia solare, ma la Spagna è la prima a volerlo fare su impianti già esistenti e funzionanti. Alcuni private equity spagnoli hanno definito la misura illegale. Potrebbero esserci ripercussioni sull'intero mercato finanziario spagnolo, una ricerca condotta in Settembre da Opinion Research Business su un campione di investitori con un capitale investito di 8 miliardi, ha messo in evidenza che in caso di taglio retroattivo delle tariffe concordate aumenterebbe il rischio percepito dai mercati sulla regolamentazione spagnola per le utility, per le banche e per il debito sovrano spagnolo. Quasi i tre quarti degli intervistati ha dichiarato che un cambiamento retroattivo ridurrebbe la fiducia degli investitori e quasi la metà ha detto che in un simile scenario ridurrà l'esposizione nelle attività spagnole.