Dal punto di vista strategico, Gehrlicher sta già pensando a quello che potrebbe essere il mercato del 2013, iniziando già da adesso lo sviluppo dei relativi progetti.
L'azienda è convinta, infatti che già dal prossimo anno si potranno realizzare degli impianti in grid parity, ovviamente in alcune regioni del sud Italia. Ci sono tuttavia problematiche ancora poco note da risolvere. Per esempio in alcune regioni italiane c'è una concentrazione troppo elevata di fotovoltaico, il che pone un problema tecnico sulle reti: in periodi di elevata insolazione, come in estate, molti sistemi di sicurezza potrebbero infatti saltare per l'elevata produzione di energia, ma non ci sono ancora smart grid che si possono staccare.
A questo va aggiunto che la distribuzione dei consumi di energia non è omogenea su tutto il territorio e , anche se le zone di maggior insolazione e produzione sono al sud, occorrerebbe realizzare gli impianti dove effettivamente serve l'energia, per quanto trovare delle aree idonee non è un cosa proprio banalissima. “La strategia a lungo termine comunque è legata alla grid parity con l'individuazione delle zone di riferimento e la relativa valutazione” ha precisato Prestigiovanni.
“A questo si aggiunge la possibilità di realizzare una vera e propria centrale e rivendere l'energia nell'ottica grid parity. Questo è un discorso che continua a essere interessante anche per le banche in futuro e anche per gli investitori che vedono con favore questa operazione”
In Italia, ha precisato il Managing Director, l'azienda si sta strutturando da un lato colloquiare con le banche e dall'altro con degli studi di pool di investitori per pensare ai prossimi anni.
Un altro elemento della strategie a di Gehrlicher, ma più a lungo termine, riguarda il coinvolgimento nel mercato di fascia più bassa, quella degli impianti residenziali. L'intenzione è infatti dal prossimo anno, di iniziare ad attaccare il mercato partendo dal basso.
Prestigiovanni infatti precisa che “non bisogna mai pensare a quale progetto fare, ma come sarà fra due anni il mercato”. In questo entrano in gioco le banche e occorrerà capire che cosa vorranno fare in futuro. Le banche, infatti, secondo il manager di Gehrlicher, continueranno a giocare un ruolo importante, ma non più nell'ottica di fare un investimento speculativo, quanto piuttosto, per esempio, di favorire i piccoli finanziamenti per i privati per lo scambio sul posto.