L’industria fotovoltaica mondiale ha raggiunto l’obiettivo di produrre più energia di quanta ne viene consumata per fabbricare e installare i pannelli fotovoltaici. E’ quanto è emerso dallo studio condotto dalla Stanford University’s Global Climate and Energy Project e pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology.
L’industria fotovoltaica mondiale ha raggiunto l’obiettivo di produrre più energia di quanta ne viene consumata per fabbricare e installare i pannelli fotovoltaici. E’ quanto è emerso dallo studio condotto dalla Stanford University’s Global Climate and Energy Project e pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology.
I ricercatori dell’Università hanno messo a punto un modello per prevedere il fabbisogno energetico e calcolare l’equilibrio tra consumo e produzione di energia fino al 2020. Questo studio ha messo in luce che il settore del fotovoltaico ha avuto un incremento costante dal 2000 fino al 2010.
Se cinque anni fa l’energia necessaria per costruire e mettere in funzione i pannelli era superiore al 75% rispetto a quella prodotta sfruttando il sole, secondo i ricercatori ora esiste una buona probabilità – superiore al 50% – che il fotovoltaico sia passato, nel 2012, a produrre più di quel che consuma.
Infatti, l’energia necessaria per la produzione di pannelli solari è sostanziale ma con l’aumento degli investimenti e il conseguente sviluppo della tecnologia solare i pannelli hanno richiesto un rivestimento di silicio ancor più sottile e materiali meno costosi, favorendo l’installazione di più impianti di energia solare. Se le previsioni sono corrette entro il 2020, e forse già nel 2015, probabilmente le eccedenze supereranno l’energia consumata negli anni precedenti.
Secondo i ricercatori: “Il tempo di recupero dell’energia per il solare può essere ridotto con l’installazione di sistemi fotovoltaici in luoghi ricchi di sole, come ad esempio il deserto sudoccidentale degli Stati Uniti. Al momento la Germania costituisce circa il 40 per cento del mercato, ma il sole in Germania non è così forte. Quindi, da un punto di vista del sistema, può essere più vantaggioso distribuire gli impianti fotovoltaici dove c’è più sole”.