L’uso dei veicolo elettrici non è così diffuso come tutti auspicheremmo e in ogni parte del mondo si sta cercando di incrementare e favorire un modo diverso di muoversi, senza procurare danno all’ambiente.
L’uso dei veicolo elettrici non è così diffuso come tutti auspicheremmo e in ogni parte del mondo si sta cercando di incrementare e favorire un modo diverso di muoversi, senza procurare danno all’ambiente.
A questo proposito è stato reso consultabile il documento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul Piano nazionale per le infrastrutture di ricarica elettrica, pubbliche e private e che consentirà al Ministero di raccogliere suggerimenti e consigli per la realizzazione di impianti di base per la ricarica dei veicoli elettrici.
La bozza in consultazione delinea che il modo più efficiente per avere una infrastruttura capillare in tempi brevi delle aree urbane sia l’affidamento dell’installazione e della gestione delle infrastrutture di ricarica all’impresa distributrice di energia elettrica nella propria area di concessione. Inoltre il Piano stabilisce le caratteristiche minime standard delle infrastrutture e individua la necessità di modificare il codice della strada per prevedere un esplicito divieto di sosta o di fermata davanti alle colonnine di ricarica e la permeabilità alla mobilità elettrica delle corsie preferenziali e delle ZTL.
Il Piano nazionale per le infrastrutture di ricarica si innesta in un più ampio piano a livello europeo che intende incentivare lo sviluppo dei veicoli a bassa emissione di CO2. La Commissione europea ha pubblicato a gennaio una proposta di Direttiva sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi. Tale proposta prevede la necessità per ciascuno Stato Membro di adottare un quadro strategico nazionale che indichi, tra l’altro, un piano che regoli lo sviluppo delle infrastrutture.