Giugno 7, 2013

Cinzia Jannelli

Dazi UE, i commenti di Yingli Green Energy

Alla luce della decisone della Comunità Europea di imporre dazi anti-dumping preliminari sia sui prodotti fotovoltaici realizzati in Cina sia su quelli spediti dalla Cina, Yingli Green Solar sottolinea l’inopportunità di tale decisione.

Alla luce della decisone della Comunità Europea di imporre dazi anti-dumping preliminari sia sui prodotti fotovoltaici realizzati in Cina sia su quelli spediti dalla Cina, Yingli Green Solar sottolinea l’inopportunità di tale decisione.

Ci dispiace che la Commissione Europea insista sull’imposizione di dazi anti-dumping sui prodotti solari cinesi nonostante la forte opposizione da parte degli stati membri dell’Unione Europea” ha dichiarato Mr. Liansheng Miao, Chairman e Chief Executive Officer di Yingli Green Energy.

“L’applicazione di tariffe punitive, a qualsiasi livello, porterà inevitabilmente ad un aumento dei prezzi dei prodotti, causando una stagnazione dell’industria fotovoltaica in Europa. Ci auguriamo quindi una rapida ripresa del dialogo tra la Cina e la Commissione Europea”.
“Yingli Green Energy è a favore di una negoziazione su basi commerciali come soluzione a questa disputa, come proposto anche da diversi leader europei. Una negoziazione di questo tipo aiuterà a diminuire l’attuale incertezza di mercato garantendo ai consumatori europei la possibilità di usufruire di energia verde accessibile a tutti e salvaguardando allo stesso tempo i posti di lavoro a rischio” ha aggiunto Darren Thompson, Managing Director, Yingli Green Energy International AG.
Attualmente si prospetta la seguente situazione: dal 6 giugno al 5 agosto, i prodotti Yingli Green Energy saranno soggetti ad un dazio provvisorio dell’11,8%. Dal 6 agosto, e fino alla decisione finale che verrà presa a dicembre, qualora Cina e Commissione Europea non trovassero un accordo, i dazi imposti all’azienda arriverebbero fino al 37,3%, che rappresenta comunque il livello più basso tra tutti i produttori cinesi del settore fotovoltaico.
Inoltre ricorda Yingly Green Energy che secondo la Commissione Europea, i dazi dovrebbero essere imposti non solo sui prodotti realizzati in Cina, ma anche su quelli realizzati in altri paesi ma spediti dalla Cina. All’inizio dell’indagine anti-dumping in questione, era stato deciso di tassare solo i prodotti realizzati all’interno del Paese, senza menzione alle spedizioni.

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