Luglio 24, 2013

Francesco Ferrari

Il fotovoltaico visto da REC

REC (Renewable Energy Corporation) è un produttore di pannelli solari con headquarter a Sandvika, in Norvegia. Quotato in borsa (Oslo Stock Exchange), nasce come fornitore di prodotti di base per il fotovoltaico, ma, contrariamente ad altre aziende, è anche un produttore di wafer, celle e moduli prodotti a Singapore, e anche di silicio, prodotto in particolare negli Stati Uniti.

REC (Renewable Energy Corporation) è un produttore di pannelli solari con headquarter a Sandvika, in Norvegia. Quotato in borsa (Oslo Stock Exchange), nasce come fornitore di prodotti di base per il fotovoltaico, ma, contrariamente ad altre aziende, è anche un produttore di wafer, celle e moduli prodotti a Singapore, e anche di silicio, prodotto in particolare negli Stati Uniti.

Per quanto riguarda la strategia e l’impegno di REC Solar a livello di prodotto e tecnologia, per Italia e EMEA, Ivano Zanni, Managing Director Emea,  ha sottolineato che: “La strategia del gruppo è quella di lavorare sul policristallino che riteniamo avere grandi potenzialità e su cui investiamo in ricerca e sviluppo. Mentre il monocristallino ha già raggiunto il massimo potenziale. I nostri prodotti hanno 260 W di potenza ed entro l’anno contiamo di migliorare l’efficienza delle celle fino ad avvicinarci all’efficienza del monocristallino, con costi di produzione inferiori e una più semplice gestione.

Il desert module bifacciale è un esempio del fatto che ci interessa investire in ricerca e sviluppo per avere delle soluzioni tecniche che siano ritagliate su mercati diversi. Inizialmente il fotovoltaico aveva il suo centro di forza in Europa ma oggi si aprono altri mercati in Asia o Sud America dove ci sono condizioni climatiche completamente diverse e dove si possono sfruttare anche aree desertiche. Il modulo bifacciale, appunto, prevede che su una parte ci sia l’irraggiamento diretto mentre l’altra abbia la rifrazione dalla sabbia.

Per quanto riguarda il mercato a livello EMEA e a livello Italia, il supporto dei sussidi statali, che è servito per smuovere il mercato iniziale, va scemando. Ora il concetto, che noi riteniamo fondamentale, è uno spostamento verso un fotovoltaico come strumento per produrre energia e non come strumento finanziario.

Il fotovoltaico per noi è un elemento che produce energia e si integra perfettamente nelle realtà locali, sui tetti o sulle strutture già esistenti: è un elemento scalabile. In funzione di questa realtà la nostra strategia è sempre più rivolta al residenziale e al commerciale, in particolare in Italia che è una realtà costituita da micro imprese.

Spostandoci da un mercato incentivato a un mercato reale, quello che noi vediamo è un fotovoltaico all’interno dell’economia familiare o aziendale che consente una riduzione del costo dell’energia. Per quanto riguarda l’industria abbiamo lavorato e presentato modelli per l’industria manifatturiera dimostrando i benefici di produrre energia per avere un prodotto più competitivo sul mercato grazie alla riduzione di costi.

L’obiettivo che ci siamo prefissati, lavorando sulla tecnologia e sull’efficienza, è quello di avere più Watt per metro quadro per ottenere il meglio anche dagli spazi più ridotti. Operando in particolare su certi elementi come la texture del vetro, abbiamo ottenuto una produzione elettrica di 6% in più rispetto alla media di mercato, allungando le ore di lavoro dei moduli dall’alba al tramonto. “

Il fotovoltaico visto da REC

“Quello che noi abbiamo riscontrato -prosegue Zanni- è che è necessario avere degli operatori del settore, che siano formati e abbiano la giusta conoscenza per presentare le soluzioni. Noi lavoriamo coi distributori (REC Partner) per il residenziale e il piccolo commerciale, mentre per l’industria ci rivolgiamo ai system integrator.

La possibilità di dialogare con il cliente mancava sul mercato del fotovoltaico. Il mercato è cambiato e oggi è necessario fare un’analisi dell’economia familiare o industriale per valutare quanto incide l’energia elettrica. La differenza la fa il risparmio che deriva da un costo minore dell’energia.

Per quanto ci riguarda, la comunicazione è fondamentale, per questo abbiamo fatto importanti investimenti nei due programmi di certificazione e fidelizzazione del canale: nel Partner Program (rivolto ai Partner della distribuzione) e nella certificazione degli installatori (REC Solar Professional Program). L’alta qualità dei nostri prodotti si esprime anche nella qualità di cui sono portatori i nostri Partner e installatori certificati.”

Per quanto riguarda , invece, le strategie dell’azienda per mantenere la redditività malgrado i trend che vedono una costante discesa dei prezzi, Zanni ha dichiarato: “Noi abbiamo operato in questi anni mantenendoci al passo con i trend di mercato. Per la riduzione prezzi siamo tra quelli che hanno accusato maggiormente il colpo. Per l’anno scorso abbiamo rilevato un 36% di riduzione del valore del nostro prodotto. Oggi siamo arrivati ai valori storici tra i più bassi e le aziende produttrici non possono fare a meno degli utili se vogliono reinvestire e competere sul mercato. Sulla tecnologia abbiamo già lavorato per abbattere i costi. REC però è riconosciuta sul mercato proprio per la qualità e vogliamo mantenere questa caratteristica.

Auspichiamo, entro la fine dell’anno, una maggiore stabilità del mercato che servirà per meglio posizionarci e per fare fronte a quello che ci aspetta l’anno prossimo. Il 2013 lo vediamo come un anno di transizione da un mercato caratterizzato da incentivi statali verso un mercato di self consumption, in quasi tutti gli Stati europei.

Siamo ben posizionati sul residenziale dove incide di più il peso del nostro brand. I grandi progetti vengono valutati in modo più oggettivo a seconda del paese di riferimento. Ad esempio l’Inghilterra ha una potenzialità enorme grazie ad uno stabile schema incentivi.

Il fatto di essere un gruppo mondiale ci permette di guardare il mondo oltre ai confini dell’Europa, che ormai è un mercato saturo, e di guardare ai nuovi mercati dove emergono nuove esigenze come Asia, Giappone, Stati Uniti. Qui un produttore come noi può dirottare materiale disponibile per evitare di ridurre la produzione e anzi qui, la può espandere, in particolare nei Paesi dove l’energia è un bisogno essenziale.”

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