Agosto 29, 2013

Sofia Prada

Oettinger, no ai tagli retroattivi agli incentivi

Il Commissario europeo per l’energia, Guenther Oettinger, ritiene sbagliato introdurre tagli retroattivi agli incentivi per le energie rinnovabili poiché, a suo parere, “minerebbero la fiducia degli investitori”.

Il Commissario europeo per l’energia, Guenther Oettinger, ritiene sbagliato introdurre tagli retroattivi agli incentivi per le energie rinnovabili poiché, a suo parere, “minerebbero la fiducia degli investitori”.

Sembra infatti che i gruppi energetici e i partiti politici siano tutti a favore di una riforma delle politiche di incentivazione, anche senza aver ragionato sulle eventuali ricadute e senza aver discusso di altre possibili misure.
Dal canto loro, gli investitori ritengono che i tagli ai sussidi già garantiti siano in grado di provocare perdite per circa 550 miliardi di Euro in 20 anni.
Nel corso della Conferenza sulle energie rinnovabili svoltasi ad Handelsblatt, Oettinger ha così dichiarato: “Sconsiglio vivamente misure retroattive. Questo significa che tutti coloro che hanno installato impianti a fonti rinnovabili, siano essi fotovoltaici, eolici o a biogas, dovrebbero ricevere lo stesso livello di incentivi garantito al momento della installazione”.
E gli esempi di alcuni Paesi europei che hanno attuato politiche di tagli retroattivi per gli operatori, tra cui è possibile annoverare Spagna, Repubblica Ceca e Bulgaria, sembrano dare ragione a Oettinger: sono state infatti innescate ricadute negative che hanno portato gli investitori a criticare duramente questo tipo di decisione.

Tag

Related Posts

Transizione: servono stabilità normativa e sostegno politico

Transizione: servono stabilità normativa e sostegno politico

SBS Solar: ceduti i diritti per un impianto fotovoltaico

SBS Solar: ceduti i diritti per un impianto fotovoltaico

La presidenza di Elettricità Futura per le rinnovabili

La presidenza di Elettricità Futura per le rinnovabili

Selectra: sono ormai inutili le tariffe multiorarie

Selectra: sono ormai inutili le tariffe multiorarie