Il suo nome è Black Out ed è un’operazione che è stata in grado di sventare una mega truffa ai danni del fotovoltaico italiano: 24 le persone indagate tra Italia e Spagna e 8 le società coinvolte, per un illecito del valore di oltre 300 milioni di Euro.
Il suo nome è Black Out ed è un’operazione che è stata in grado di sventare una mega truffa ai danni del fotovoltaico italiano: 24 le persone indagate tra Italia e Spagna e 8 le società coinvolte, per un illecito del valore di oltre 300 milioni di Euro.
Nello specifico, la Polizia Giudiziaria di Brindisi ha eseguito diverse misure cautelari personali e reali disposte dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nell’ambito di un’inchiesta sulla realizzazione in forma associativa di impianti per la produzione di energia pulita nel territorio brindisino.
Dopo una serie di indagini, la Guardia di Finanza, con la collaborazione dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico e degli agenti del Corpo Forestale, ha sequestrato 27 parchi fotovoltaici della potenza complessiva di circa 37 MW che si estendevano su circa 120 ettari.
Gli inquirenti hanno accusato gli indagati di aver frazionato artificiosamente la proprietà, attribuita a società di comodo e aver ad oggi fruito indebitamente di circa 7 milioni di Euro degli incentivi economici previsti dalla legge.
La Guardia di Finanza ha affermato quanto segue: “L’intera operazione ha comportato una massiva modificazione della destinazione agricola dei suoli interessati in violazione della normativa sulla programmazione urbanistica del territorio e sulla tutela dell’ambiente”.
Il Gestore dei Servizi Energetici è stato informato così da poter avviare la procedura di sospensione degli incentivi non ancora erogati.
Qualora gli impianti fossero stati realizzati entro il 31 dicembre 2010, si sarebbe potuto godere degli incentivi del secondo Conto Energia per un affare di circa 300 milioni di Euro.