In pratica un sistema EDS è composto da una serie di elettrodi in parallelo posti su un substrato di vetro o plastico sopra il pannello fotovoltaico, a cui si aggiungono altri componenti come per esempio un alimentatore trifase ad alta tensione e un sistema di controllo.
Anche se schermi a singola e doppia fase sono più facili da produrre, i risultati sperimentali hanno dimostrato che un sistema a tre fasi è più efficace per la rimozione della polvere.
La tecnologia EDS prevede l’impiego di una sorgente ad alta tensione di alimentazione che di fatto può essere ottenuta anche convertendo la tensione e in uscita dal pannello fotovoltaico stesso.
Un tipico sistema EDS può comprendere lo strato trasparente con gli elettrodi che si trova sul pannello, un sistema di alimentazione gestito da uno sistema di switch basato su Mosfet e un sistema di controllo (DSC).
Gli elettrodi possono essere alimentati da un’unità trifase a corrente alternata. Le tre fasi ad alta tensione permettono di creare un’onda caratterizzata da una elevata energia di traslazione. Questa energia può muovere le particelle di polvere, elettricamente cariche, da una delle estremità all’altra del substrato. Le particelle non cariche elettricamente che si possono depositare sullo schermo possono diventarlo per polarizzazione oppure tramite induzione, permettendo quindi di essere rimosse dalla superficie.
Il sistema a Mosfet permette di convertire l’alta tensione in continua in alta tensione in alternata trifase. La tensione può arrivare a circa 1000 V partendo da una a 12 V e viene trasformata tramite un convertitore step-up DC-DC.
Uno dei problemi tipici in cui si può incorrere è che le celle fotovoltaiche non offrono sempre una corrente e una tensione in uscita che è quella più elevata possibile, dato che dipende da fattori come l’irraggiamento solare, dalla temperatura e dalle caratteristiche del carico.
Il tracciamento dell’MPP (Max Power Point) richiede la presenza di convertitore di potenza fra l’array fotovoltaico e il carico. Una possibile soluzione per controllare l’MPP consiste nel regolare l’impedenza del convertitore di potenza per farla corrispondere all’impedenza di uscita dell’array fotovoltaico.
Per la gestione del processo si possono utilizzare microcontroller a basso consumo, così come si possono utilizzare convertitori DC-DC ad alta efficienza in modo da ottenere una elevata efficienza complessiva.