Marzo 17, 2011

Francesco Ferrari

L’impatto della crisi Giapponese sull’industria del fotovoltaico

I recenti avvenimenti in Giappone stanno facendo chiedere a molti quali potranno essere gli effetti diretti e collaterali sui mercati, compreso quello dell'industria fotovoltaica. Gli analisti stanno vagliando le prime informazioni e fra questi DisplaySearch ha fornito una serie di informazioni che permettono di inquadrare meglio le possibili conseguenze.

I recenti avvenimenti in Giappone stanno facendo chiedere a molti quali potranno essere gli effetti diretti e collaterali sui mercati, compreso quello dell'industria fotovoltaica. Gli analisti stanno vagliando le prime informazioni e fra questi DisplaySearch ha fornito una serie di informazioni che permettono di inquadrare meglio le possibili conseguenze.

Il Giappone, in base ai dati di DisplaySearch, produce infatti circa il 10% di silicio policristallino, wafer e celle utilizzate a livello mondiale e i tre principali produttori di silicio sono attualmente Tokuyama, Mitsubishi e M. Setek. Le fabbriche di Tokuyama sono situate nella prefettura di Yamaguchi, nella parte occidentale del Paese, mentre quelle di Mitsubishi sono a Yokaichi, nella prefettura di Mie che si trova nel Giappone centrale. Queste aree non sono state interessate in modo particolare dal terremoto e dallo tsunami. L'unico impianto che si trova in una zona coinvolta dal disastro è quello di M.Setek che si trova a Soma Fukushima, una zona particolarmente colpita.

Per i wafer, riporta DisplaySearch, i principali produttori in Giappone sono Kyocera e TKX, che hanno gli impianti a Kansai nel Giappone centrale. Il terzo produttore wafer è M. Setek e la fabbrica si trova a Fukushima. Sempre a Kansai si trovano anche i principali impianti dei maggiori produttori giapponesi di celle solari, Sharp, Kyocera e Sanyo.

La proprietà di M. Setek, è di AUO che, riporta DisplaySearch, ha annunciato il fermo della produzione nei suoi stabilimenti Fukushima. Il blocco è stato motivato con la mancanza di energia elettrica e acqua, ma gli impianti non sarebbero stati danneggiati. Per la ripresa dell'attività si parla di circa una settimana.

In generale, gli analisti ritengono che le stime sulla capacità di produzione sono tali da non comportare problemi di disponibilità e diverse aziende stanno precisando le rispettive posizioni rispetto agli effetti della crisi in Giappone. In un comunicato stampa,SunPower ha dichiarato, per esempio, che sta cercando fonti alternative per il silicio policristallino e che quindi la società non si aspetta alcun cambiamento nella sua produzione nel 2011 a seguito di questo evento.

L''impatto diretto della crisi non sembra quindi che condizionerà in modo particolare il mercato, ma potrebbe farlo, sostengono gli analisti, il dibattito che sta scaturendo sul bilanciamento fra energie rinnovabili, quelle tradizionali e il nucleare.

 

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