Un inverter è un dispositivo relativamente complesso che provvede a convertire la corrente continua generata dai pannelli fotovoltaici in corrente alternata, quella cioè a 220 V normalmente utilizzata nelle case.
Le differenze principali fra un microinverter e un tradizionale inverter per applicazioni fotovoltaiche consistono nelle dimensioni, e relativa potenza, e nell'impiego.
Un tradizionale sistema fotovoltaico per una casa è costituito da una serie di pannelli fotovoltaici, collegati in serie fra loro e eventualmente suddivisi in stringhe. Dopo i pannelli c'è solitamente un quadro di campo e successivamente un sezionatore per la corrente continua (DC). A questo punto si trova normalmente collegato l'inverter, che è unico per tutto l'impianto, e poi un sezionatore per la corrente alternata (AC). Al termine dell'impianto c'è il contatore.
Utilizzando i microinverter , invece, ogni pannello fotovoltaico dispone di un proprio piccolo inverter collocato sul retro o sul supporto, e tutti sono collegati dai cablaggi l'impianto elettrico. In questo modo ogni singola coppia pannello/inverter mette già a disposizione direttamente corrente alternata a 220 V. La potenza sopportabile dai microinverter è dimensionata in base a quella tipica dei singoli pannelli, mentre quella che deve gestire un inverter classico è relativa a tutto l'impianto o a sue parti rilevanti come le stringhe.
I microinverter comunque non sono semplicemente degli inverter di limitata potenza, ma hanno una serie di caratteristiche tecnologiche specifiche legate al tipo e alle condizioni di impiego.
Per esempio, i microinverter, proprio perché devono essere collocati in una posizione soggetta agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura, devono essere sigillati (si usano componenti elettronici annegati in resina) e adeguatamente protetti.