Lo scorso 6 giugno ha avuto luogo l'attesa Conferenza Unificata in cui si è discusso del Quinto Conto Energia e delle eventuali modifiche al testo. Per esempio, come precisa ANIE/GIFI, nel testo all’esame del Ministero dello Sviluppo Economico ricompare sia il premio per il Made in EU che quello per la sostituzione dell'eternit ed entrambi i bonus proposti di 3 €cent/kWh sarebbero cumulabili tra loro.
Lo scorso 6 giugno ha avuto luogo l'attesa Conferenza Unificata in cui si è discusso del Quinto Conto Energia e delle eventuali modifiche al testo. Per esempio, come precisa ANIE/GIFI, nel testo all’esame del Ministero dello Sviluppo Economico ricompare sia il premio per il Made in EU che quello per la sostituzione dell'eternit ed entrambi i bonus proposti di 3 €cent/kWh sarebbero cumulabili tra loro.
In generale, l'L'ANIE/GIFI ha espresso una parziale soddisfazione per il parere favorevole “condizionato” delle Regioni. Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE ha infatti precisato che “il documento scaturito dalla riunione del 6 giugno presenta contemporaneamente aspetti positivi e criticità ancora da risolvere. Pur apprezzando la richiesta delle Regioni di escludere dal registro una più vasta tipologia di impianti continuiamo a non condividere lo strumento in quanto tale che, come affermato anche dalla UE, aumenta la burocrazia ed i costi creando maggiore incertezza a scapito della bancabilità dei progetti. Inoltre, l'aumento a 6,759 mld € complessivi è sicuramente un passo nella giusta direzione ma non è soddisfacente soprattutto in virtù dei numerosi limiti che sono stati posti sulle varie tipologie di impianti. Ribadiamo la necessità di arrivare a 7 mld”.
Natalizia ha inoltre commentato :“La re-introduzione dei premi per la sostituzione dei tetti in eternit e per la componentistica Made in EU è sicuramente un ulteriore passo in avanti. Credo comunque che l’entità dei premi debba essere saggiamente valutata sulla base dell’effettiva ricaduta occupazionale e dell’impatto a medio-lungo termine così come l’entità delle tariffe incentivanti, il cui incremento proposto per alcune fasce di potenza ci lascia perplessi. Lo sviluppo sostenibile del mercato fotovoltaico non si basa sull’aumento delle tariffe incentivanti, ma sull’eliminazione delle barriere burocratiche e delle incertezze legate al registro ed ai limiti ‘imposti’. L’industria nazionale ha bisogno di misure lungimiranti che servano a stimolare la competitività del sistema produttivo nel suo complesso.”