Secondo Afase, l'alleanza per il solare accessibile, il recente calo dei prezzi dei moduli solari in Europa non sarebbe correlato a presunte pratiche di dumping. Con affermazioni rilasciate recentemente, Fabio Patti, amministratore delegato di Yingli Green Energy Italia e portavoce di Afase ha commentato le recenti controversie commerciali tra Cina e UE.
Secondo Afase, l'alleanza per il solare accessibile, il recente calo dei prezzi dei moduli solari in Europa non sarebbe correlato a presunte pratiche di dumping. Con affermazioni rilasciate recentemente, Fabio Patti, amministratore delegato di Yingli Green Energy Italia e portavoce di Afase ha commentato le recenti controversie commerciali tra Cina e UE.
Secondo Patti, tra i primi aspetti da considerare nella riduzione dei prezzi c'è l'effettiva efficienza degli attuali processi produttivi. Le aziende produttrici con una catena del valore totalmente e verticalmente integrata sono state in grado di abbattere notevolmente i costi di realizzazione. Come sottolinea: "D'altronde, i volumi di produzione contano e i produttori più grandi traggono beneficio da significative economie di scala".
In seconda analisi, è necessario analizzare i costi delle materie prima, il polisilicio ha subito un drastico taglio dei prezzi, dai 450 Dollari/Kg nel 2008, a circa 17 Dollari/Kg nel novembre del 2012. Ogni anno si è perciò verificata una diminuzione media del 25% e una riduzione complessiva del 96% per l'intero periodo. Tuttavia, sottolinea Fabio Patti: "Molte aziende solari europee sono legate a contratti di fornitura di polisilicio di lungo periodo (take or pay contracts), che le costringe a pagare fino a 60 Dollari/Kg, non consentendo loro di approfittare dell'abbattimento dei costi. Ciò fa si che esse siano non competitive già in partenza. Aggiungo infine che non bisogna dimenticare che lo scenario normativo generale in cui si muove il mercato fotovoltaico in Europa è cambiato negli ultimi due anni, ed è tuttora in evoluzione".