Secondo quanto riportato dall’agenzia Novinite, la Corte Suprema Amministrativa della Bulgaria (VAS) ha revocato la tassa retroattiva per le entrate ottenute dalle installazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Novinite, la Corte Suprema Amministrativa della Bulgaria (VAS) ha revocato la tassa retroattiva per le entrate ottenute dalle installazioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La tassa, che era stata introdotta dal Governo, aveva l’obiettivo di risanare il grave deficit che si era creato in seguito all’allacciamento alla rete di una quantità di impianti sia fotovoltaici che eolici, nel 2012.
La motivazione alla base era un incremento delle spese di gestione e manutenzione della rete in seguito, appunto, all’aumento di impianti. In quel contesto la Commissione Dkevr aveva introdotto inaspettatamente la tassa, che prevedeva una decurtazione degli utili tra il 2% e il 40% .
L’Alta Corte, con una sentenza del 13 marzo, ha revocato la quota di accesso alla rete per gli impianti costruiti nel 2010 e all’inizio del 2011 e per le strutture costruite nel primo semestre del 2012 con una capacità di 30 kW, che hanno dovuto pagare il 39% del loro reddito.
In relazione all’onere fiscale, l’Associazione fotovoltaico bulgaro (BPVA) aveva già annunciato che molte aziende del settore avrebbero fatto ricorso dichiarando che la tassa, introdotta solo per i produttori di energia rinnovabile, era assolutamente discriminatoria, e inoltre la misura riguardava le spese della fornitura del servizio e non dell’attivazione dell’impianto.
L’Associazione fotovoltaico bulgaro ha inoltre espresso perplessità per il fatto che il mercato delle energie rinnovabili potrebbe rappresentare un ambito di grande sviluppo e che il supporto legislativo dovrà indicare politica chiara e non discriminatoria.