In un momento di grandi cambiamenti e di attese regolamentazioni e liberalizzazioni, si preannuncia estremamente acceso e ricco di novità il dibattito tra le associazioni internazionali rappresentative dell’industria del solare fotovoltaico in occasione della prima edizione del Global Solar Summit.
In un momento di grandi cambiamenti e di attese regolamentazioni e liberalizzazioni, si preannuncia estremamente acceso e ricco di novità il dibattito tra le associazioni internazionali rappresentative dell’industria del solare fotovoltaico in occasione della prima edizione del Global Solar Summit.
L’evento si svolgerà nei primi giorni di SolarExpo alla Fiera di Milano, in particolare l’attesa decisione della Commissione Europea sui dazi punitivi contro il fotovoltaico cinese.
Secondo indiscrezioni della stampa internazionale di questi giorni, la Commissione UE dovrebbe rendere nota la decisione su quella che è riconosciuta come la più grande disputa commerciale nella storia dell’Unione Europea proprio l’8 maggio, giorno in cui i portavoce delle principali associazioni del solare in Europa, Stati Uniti e Cina – Epia, Seia, EU ProSun e Afase – insieme al responsabile del settore fotovoltaico della Camera di commercio cinese, interverranno al Global Solar Summit sul tema: “Quali condizioni per una crescita sostenibile in un libero mercato: governare i cicli di crescita e gestire le controversie commerciali”.
Nell’ambito delle indagini anti-dumping, la Commissione Europea deve decidere entro il 6 Giugno 2013 in merito all’ipotesi di dazi preliminari. Wouter Vermeersch, CEO della società belga Cleantec Trade, portavoce di AFASE, ha dichiarato: “Il business del solare è fortemente price-sensitive. Le aziende del solare hanno già dovuto affrontare sistemi di incentivi feed-in-tariffs in progressiva riduzione. Se i prezzi sono incrementati artificiosamente da tariffe punitive, il mercato europeo del solare conoscerebbe una battuta d’arresto con effetti disastrosi sui posti di lavoro nell’industria green”.
“Il dumping è il vero problema del mercato solare europeo“, ha affermato Milan Nitzschke, Presidente dell’associazione dei produttori EU ProSun. “La violazione giornaliera del diritto commerciale da parte della Cina distrugge migliaia di posti di lavoro nell’industria europea. Se si consentisse alla Cina di ottenere in questo modo un monopolio nel settore solare, le conseguenze sarebbero catastrofiche non soltanto per l’industria solare europea, ma anche per i subfornitori, i produttori di materiale e migliaia di installatori. Perché i monopoli non determinano certo la diminuzione, ma l’aumento dei prezzi“.