Anie Energia ha presentato, presso palazzo Altieri di Roma, il primo studio nazionale sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico dal titolo “Residential Electrical Storage Systems”.
Anie Energia ha presentato, presso palazzo Altieri di Roma, il primo studio nazionale sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico dal titolo “Residential Electrical Storage Systems“.
Dalla ricerca si evince che una diffusione capillare di questo tipo di tecnologia, in grado di trattenere l’energia in eccesso generata durante il giorno per poi utilizzarla durante la notte, incrementa l’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30% al 70%. Ciò consente ai possessori degli impianti di poter risparmiare oltre 500 milioni di Euro all’anno.
L’adozione di sistemi di accumulo per impianti residenziali rappresenta indubbiamente una valida opportunità per far crescere il fotovoltaico anche dopo la chiusura del Quinto Conto energia e la fine delle tariffe incentivanti sull’energia prodotta, facilitando il raggiungimento della grid parity.
Si stima inoltre che il costo delle batterie potrà calare del 50% entro i prossimi 3/5 anni.
Anie Energia ha inoltre calcolato in maniera dettagliata i benefici di sistema, sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20%: il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia dovuta all’overgeneration, ossia all’eccesso di generazione sulla domanda, che è stato quantificato in 234,4 milioni di Euro. A questi fanno seguito i 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia.
Il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta, si aggira intorno ai 72,8 milioni, mentre il risparmio generato dalla riduzione delle perdite di rete è pari a 17,4 milioni e quello derivante dalla diminuzione delle emissioni di CO2 è di 43,1 milioni.
Nicola Cosciani, Presidente del Gruppo Sistemi di Accumulo di Anie Energia, ha dichiarato: “La forte crescita del fotovoltaico e delle altre fonti rinnovabili incentivate è un risultato sorprendente che proietta l’Italia oltre gli obiettivi europei del 2020. È necessario ora capitalizzare gli investimenti fatti, gestire al meglio grandi quantità di elettricità non programmabile e sfruttare tutte le potenzialità dei sistemi di accumulo con l’obiettivo primario di ridurre la bolletta energetica per i cittadini e le imprese. In aggiunta ai benefici per il sistema elettrico la diffusione delle batterie determina anche benefici indiretti a livello di Sistema Paese. Pertanto, garantire un supporto legislativo e regolatorio ai sistemi di accumulo vorrebbe dire abilitare la creazione di una filiera italiana dei sistemi di accumulo, con importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale”.
Dal canto suo, il presidente di Anie Confindustria, Claudio Andrea Gemme, ha così affermato: “A fronte dei rilevanti benefici di sistema ottenibili, l’attuale contesto normativo italiano non regolamenta direttamente l’applicazione dei sistemi di accumulo domestici, come invece già succede in alcuni paesi. Esistono esempi di realtà, come Germania e USA, che al contrario riconoscono l’importanza di una corretta diffusione di sistemi di accumulo domestici e già si sono mossi per prevedere facilitazioni per la loro installazione. ANIE auspica che entro breve anche l’Italia possa dotarsi di una normativa di riferimento specifica”.
Di queste tematiche si discuterà anche il 19 febbraio prossimo nel corso di Invex, evento italiano b2b dedicato all’industria degli inverter che da quest’anno verterà anche su batterie, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica.