Come abbiamo già segnalato più volte, l’area asiatica e il Giappone costituiscono il vero traino dell’economia fotovoltaica di questi mesi. Proprio il Paese del Sol Levante ha installato numerosi impianti e parchi solari, ma pare che solo il 10% delle strutture approvate tramite la Feed in Tariff siano state connesse alla rete.
Come abbiamo già segnalato più volte, l’area asiatica e il Giappone costituiscono il vero traino dell’economia fotovoltaica di questi mesi. Proprio il Paese del Sol Levante ha installato numerosi impianti e parchi solari, ma pare che solo il 10% delle strutture approvate tramite la Feed in Tariff siano state connesse alla rete.
Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha avviato un’indagine per analizzare lo stato di costruzione e i tempi di realizzazione dei differenti impianti, per ridurre al minimo la possibilità di frodi ai danni dello Stato.
L’obiettivo dell’inchiesta, avviata a settembre, è quello di vagliare ogni installazione con capacità superiore ai 400 kW, per verificare eventuali illeciti e ritardi fraudolenti. Le lungaggini potrebbero infatti essere volontarie e messe in atto da parte dei costruttori per garantirsi margini di guadagno più alto, man mano che i prezzi di mercato si abbassano.
Il Governo intende vederci chiaro e renderà noti i risultati delle indagini dopo circa un mese di ricerche e verifiche sul campo.