Tra le realtà che costituiscono un elemento di cambiamento costante per il mercato del fotovoltaico c’è il costo delle materie prime. I pannelli realizzati in materiale policristallino sfruttano celle estrapolate da wafer di polisilicio e opportunamente lavorate. Questo materiale, secondo NPD Solarbuzz, si sta costantemente svalutando e arriverà a 20 centesimi di Dollaro per Watt nel 2014.
Tra le realtà che costituiscono un elemento di cambiamento costante per il mercato del fotovoltaico c’è il costo delle materie prime. I pannelli realizzati in materiale policristallino sfruttano celle estrapolate da wafer di polisilicio e opportunamente lavorate. Questo materiale, secondo NPD Solarbuzz, si sta costantemente svalutando e arriverà a 20 centesimi di Dollaro per Watt nel 2014.
La riduzione dei prezzi è costante, con un’erosione lenta ma continua, considerando che cinque anni fa il prezzo era di 60 centesimi di Dollari al Watt.
Non è solo il polisilicio a ridursi di prezzo, ma anche i costi dell’indotto e quelli relativi alla manifattura, oggi inferiori del 16% rispetto a pochi anni fa.
La sovrapproduzione che ha caratterizzato questo segmento di mercato ha determinato forti contrazioni e un abbassamento dei prezzi, portando i produttori di polisilicio ai limiti operativi. Per tagliare i costi produttivi si stanno adattando gli impianti, per consentire minori consumi energetici in fase di cottura del silicio.
In questo senso, molte fabbriche stanno passando dalla tecnologia di lavorazione Siemens a sistemi FBR (Fluidized Bed Reactor).
I principali produttori di polisilicio, GCL, Hemlock, OCI, REC Silicon, SunEdison, Tokuyama e Wacker potrebbero trarre una boccata di ossigeno e riequilibrare i profitti il prossimo anno, periodo entro il quale si attende un’importante ripresa del mercato.
Secondo Charles Annis, vice presidente di NPD Solarbuzz: “Il costo dei wafer è oggi un terzo di quello di cinque anni fa e nonostante il ritmo di riduzione dei costi stia rallentando, i forti eccessi produttivi e i prezzi di vendita estremamente bassi stanno forzando i produttori di polisilicio e di wafer a continuare a cercare ulteriori modi di ridurre i costi, fino a livelli che prima si pensavano impossibili”. “Allo stesso tempo, i produttori di wafer stanno riducendo i costi aumentando le dimensioni dei lingotti di polisilicio, riducendo la produzione di liquami e aumentando il riciclo degli scarti, adottando seghe diamantate per i wafer monocristallini e beneficiando di migliori efficienze di conversione derivanti dalla crescita continua della qualità del processo di cristallizzazione”.