Nei giorni scorsi è stato approvato in Senato un maxi emendamento alla Legge di Stabilità 2014 che, se confermato, metterebbe a rischio il settore dell’energia pulita a favore delle fonti fossili.
Nei giorni scorsi è stato approvato in Senato un maxi emendamento alla Legge di Stabilità 2014 che, se confermato, metterebbe a rischio il settore dell’energia pulita a favore delle fonti fossili.
All’interno del maxi emendamento è stato infatti inserito un nuovo contributo alle centrali termoelettriche, giustificando la decisione con la motivazione che tali centrali garantiscono la stabilità di fornitura al sistema elettrico nazionale. In sostanza è stato anticipato di tre anni (doveva entrare in vigore nel 2017) il meccanismo del Capacity Payment, che garantisce una remunerazione annua agli operatori per ogni MW impegnato.
I maggiori costi in bolletta verrebbero di fatto coperti addebitandoli, tra gli altri, agli impianti a fonti rinnovabili. Infatti il comma 99 del maxi emendamento recita: “L’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas, con effetto dal 2014, definisce le modalità d’integrazione del corrispettivo di cui all’articolo 5, comma 5, del decreto legislativo 19 dicembre 2003, n. 379, senza nuovi o maggiori oneri per prezzi e tariffe dell’energia elettrica, anche disponendo un’adeguata partecipazione delle diverse fonti ai costi per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico“.
Con un comunicato stampa congiunto, AssoRinnovabili, GIFI e IFI hanno commentato:
“AssoRinnovabili, Gifi e Ifi hanno accolto con grande preoccupazione l’emendamento approvato ieri in Commissione Bilancio al Senato sul tema del capacity payment agli impianti termoelettrici
Riteniamo che addebitare questo costo in modo, di fatto retroattivo, agli impianti rinnovabili creerebbe un danno molto rilevante a chi ha legittimamente investito negli ultimi anni e un grave vulnus alla credibilità del nostro paese presso la comunità degli investitori nazionali e internazionali.
In questo modo si giungerebbe ad un esito paradossale per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare in senso regressivo l’energia da fonti fossili.“
Il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando si è pronunciato impegnandosi a operare una modifica del comma in questione durante il passaggio della legge alla Camera, ritenendo incostituzionale che gli incentivi alle centrali termoelettriche vadano a danno delle fonti rinnovabili.