Il Gestore per i Servizi Energetici, nel rapporto sullo stato delle regolamentazioni delle aree italiane, per quanto concerne le energie rinnovabili, ha evidenziato come le regole siano differenti da regione a regione.
Il Gestore per i Servizi Energetici, nel rapporto sullo stato delle regolamentazioni delle aree italiane, per quanto concerne le energie rinnovabili, ha evidenziato come le regole siano differenti da regione a regione.
Il resoconto è stato redatto su indicazione del Ministero per lo Sviluppo economico ed è stato presentato durante un incontro.
Il direttore studi del GSE, Costantino Lato, ritiene che l’incontro “non sia servito solo a rappresentare la situazione attuale ma anche a sentire gli attori, del mercato e istituzionali, per raccogliere le idee per migliorare e razionalizzare il sistema delle autorizzazioni, diffondendo le migliori pratiche”.
Gli analisti del Gestore intendono muoversi proprio in questa direzione, cominciando dalle modalità di gestione delle amministrazioni locali: 68 di esse svolgono la funzione di autorità per il rilascio delle autorizzazioni VIA e 13 hanno scelto l’applicazione della Procedura abilitativa semplificata con soglia elevata a 1 MW.
Nel rapporto è possibile trovare inoltre una serie di indicazioni che riguardano le aree non idonee alla costruzione di alcune tipologie di impianti: circa due terzi delle regioni della nostra penisola possiedono zone non indicate per parchi fotovoltaici o eolici, mentre in circa un terzo non è possibile produrre energie rinnovabili da biomasse e biogas. Infine, cinque regioni possiedono località controindicate per l’idroelettrico e 2 per il geotermico.