La legge di stabilità appena approvata dal Senato appare come una parziale soluzione ai problemi del segmento delle rinnovabili e le associazioni di categoria non sono favorevoli alle proposte contenute nel testo ufficiale.
La legge di stabilità appena approvata dal Senato appare come una parziale soluzione ai problemi del segmento delle rinnovabili e le associazioni di categoria non sono favorevoli alle proposte contenute nel testo ufficiale.
Secondo le analisi dei documenti, infatti, sembrerebbe che il Governo sia stato poco incline a sostenere il comparto delle energie pulite, favorendo, per certi aspetti, il mercato energetico convenzionale, quello delle fossili.
In questo senso, le centrali termoelettriche e turbogas rimarranno esenti dall’obbligo di versare ai Comuni gli oneri di urbanizzazione e avranno la possibilità di transare sugli eventuali contenziosi. In aggiunta, tramite il cosiddetto “capacity payment“, il Ministero dello Sviluppo Economico potrà definire le modalità per avviare un sistema di remunerazione della capacità produttiva sviluppato per fornire gli adeguati servizi di flessibilità.
Sul fronte ecobonus, è stata confermata la proroga fino a fine 2014, per quanto riguarda le detrazioni fino al 65%, in merito agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Rimane inoltre valida la detrazione del 50% per le ristrutturazioni ordinarie. Il termine di scadenza degli ecobonus è tuttavia particolarmente ristretto, dato che nel 2015 le detrazioni passeranno al 40% e al 36% nel 2016, con un tetto imposto di spesa di 48mila Euro.
La legge di stabilità include anche i finanziamenti al fondo per le calamità naturali e prevede la distribuzione di 103 milioni di Euro per la messa in sicurezza delle località sarde colpite durante l’alluvione di novembre.