In Corea si studiano metodi alternativi per il riciclo dei pannelli fotovoltaici, due istituti nazionali hanno messo a punto un protocollo che prevede l’adozione di un forno, anziché acido fluoridrico.
In Corea si studiano metodi alternativi per il riciclo dei pannelli fotovoltaici, due istituti nazionali hanno messo a punto un protocollo che prevede l’adozione di un forno, anziché acido fluoridrico.
Stando ai risultati di uno studio condotto dagli scienziati di due importanti istituti di ricerca e tecnologia coreani, sarebbe possibile smaltire i pannelli esauriti senza adottare acido fluoridrico.
Gli esperti del Korea Electronics Technology Institute e del Korea Interfacial Science and Engineering Institute hanno infatti messo a punto un sistema per il riciclo dei pannelli fotovoltaici giunti a fine ciclo di vita.
La procedura non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche altamente tossiche ma uno speciale forno capace di riscaldare i wafer sino a 480°C. Ciò permetterebbe di vaporizzare il collante che lega i vari strati di silicio in modo diretto. Per garantire una separazione netta, senza la rottura dei wafer è necessario procedere con un riscaldamento progressivo e un innalzamento programmato della temperatura, di circa 15°C al minuto.
La sequenza di operazioni include la rimozione degli elettrodi tramite acido nitrico e idrossido di potassio e l’eliminazione meccanica del rivestimento, dell’emettitore termico e degli strati di giunzione.
In questo modo, le celle recuperate e rigenerate possono essere nuovamente utilizzate, con performance analoghe a quelle nuove. Il futuro del riciclo dei pannelli potrebbe dunque passare dalla Corea, che sta affinando i passaggi e i meccanismi per introdurre questa procedura sul mercato.