La politica indiana in tema di rinnovabili e fotovoltaica fa sempre più parlare di sé, soprattutto ora, dato che il programma di solarizzazione ha raggiunto il traguardo di 1 GW.
La politica indiana in tema di rinnovabili e fotovoltaica fa sempre più parlare di sé, soprattutto ora, dato che il programma di solarizzazione ha raggiunto il traguardo di 1 GW.
Il progetto National Solar Mission ha, nel corso dei mesi, registrato qualche rallentamento, soprattutto a causa dell’inadeguatezza della rete elettrica del Paese e delle lamentele di alcuni integratori e installatori. Nonostante questo, oggi, le coperture fotovoltaiche degli immobili commerciali, le prime a raggiungere la grid parity, costituiscono la forma più conveniente di produzione energetica per i cittadini.
Di fatto, ben il 22% della capacità dei tetti solari è gestita attraverso contratti PPA (power purchase agreement), specifici accordi per l’acquisto dell’elettricità a prezzo fisso e competitivo.
La crescita delle installazioni da tetto è un vero fenomeno, che ha registrato volumi di 513 MW negli ultimi 12 mesi. Questo grazie alla politica di supporto del Governo, che sostiene attivamente il programma nazionale con sussidi, incentivi, finanziamenti ad hoc e attività di scambio sul posto.
In virtù della crescita continua del mercato e delle agevolazioni in essere, in India, buona parte Stati registra una fornitura energetica che ha raggiunto la Grid Parity. In questi casi il costo dell’energia da rinnovabili è in parità rispetto a quello fornito dalla rete. In alcuni casi l’elettricità da fonti pulite è addirittura molto più conveniente, con picchi del 30%.
Nonostante le mille contraddizioni, dunque, il mercato indiano cresce a ritmo serrato, anche se, stando agli di alcune società di analisi, sarà difficile raggiungere i 40 GW previsti dal piano nazionale entro il 2022. Più realistico il traguardo di circa 12 GW.