I ricercatori dell’Università di Kobe sono al lavoro per sviluppare una nuova piattaforma fotovoltaica capace di raggiungere parametri di efficienza del 50%.
I ricercatori dell’Università di Kobe sono al lavoro per sviluppare una nuova piattaforma fotovoltaica capace di raggiungere parametri di efficienza del 50%.
Obiettivo dell’architettura in fase di studio è quello di recuperare l’energia dispersa in fase di cattura e conversione, che normalmente va sprecata. L’ipotesi di base prevede dunque una riconversione efficiente in fotoni ad alta energia, tramite meccanismo di “up-conversion a due fotoni”, un passaggio chiave per il successivo riassorbimento da parte delle celle fotovoltaiche.
La base di sviluppo prevede celle con interfaccia in etero-giunzione e l’adozione di semiconduttori capaci di lavoraare su differenti lunghezze d’onda. All’atto pratico, siffatte celle sono capaci di catturare due fotoni, tipicamente scartati perché portatori di energia di livello più basso. Questo tipo di energia viene inviato alla componente all’arsenurio di gallio, per l’ottenimento di un unico foto con energia maggiore, da impiegare direttamente. Adottando una simile struttura, gli studiosi hanno rilevato un incremento della corrente e del voltaggio di passaggio, con valori che potrebbero raggiungere un massimo teorico del 63%.
Si tratterebbe di un risultato di grande rilevanza, considerando i limiti imposti dai convenzionali dispositivi commerciali. Una simile architettura permetterebbe di aumentare sensibilmente la capacità di conversione delle celle fotovoltaiche, a tutto vantaggio dell’efficienza degli impianti, anche quelli meno estesi.