Al Politecnico di Torino è attivo il nodo italiano dell’iniziativa “Global-RT Superlab”, una piattaforma di laboratori USA e UE per mettere alla prova le smart grid.
Al Politecnico di Torino è attivo il nodo italiano dell’iniziativa “Global-RT Superlab”, una piattaforma di laboratori USA e UE per mettere alla prova le smart grid.
L’iniziativa, con il coordinamento scientifico del professor Ettore Bompard, ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia, si colloca all’interno dell’Energy Center – Lab, centro interdipartimentale per l’energia del Politecnico.
L’idea è di creare un laboratorio “globale” che permetta di allargare virtualmente i confini di ciascun laboratorio fino a creare un unico grande laboratorio su scala intercontinentale; con l’idea dell’“hardware in the loop” ( cioè tecniche di verifica dei componenti di una rete attraverso apposite simulazioni) i ricercatori nei diversi laboratori possono utilizzare non solo competenze e ambienti di simulazione software ma anche condividere dispositivi hardware senza la necessità di muovere ricercatori o di duplicare costose attrezzature di ricerca.
L’energia elettrica giocherà un ruolo fondamentale nello scenario energetico futuro, fornendo energia “verde” da fonti rinnovabili per gli usi residenziali, industriali e nei trasporti in misura sempre crescente in un quadro nel quale il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale richiedono una transizione energetica nei modi in cui l’energia viene prodotta, trasportata, distribuita e impiegata negli usi finali.
In questo contesto, una possibile soluzione è pensare a sistemi elettrici interconnessi su scala intercontinentale che permettano di condividere le fonti energetiche rinnovabili, integrando la produzione centralizzata, distribuita e l’accumulo, per riuscire a sfruttare soprattutto le particolari condizioni climatiche di alcune aree del mondo (ad esempio, il sole dei deserti o il vento nelle zone in cui si possono installare pale eoliche) per la produzione, ridistribuendo poi l’energia in tutto il mondo.
Una visione di questo tipo comporta lo studio e l’impiego di tecnologie assolutamente innovative, che devono essere concepite, progettate e verificate su scala globale.
Il 26 settembre all’Energy Center di Torino, in diretta con gli Stati Uniti, si è tenuta per la prima volta una dimostrazione del concetto di questo laboratorio globale con la partecipazione di tre laboratori del Department of Energy degli Stati Uniti (Sandia National Laboratory, National Renewable Energy Laboratory, Idaho National Laboratory), di tre Università americane (Colorado State University, Washington State University, University of South Carolina), dell’Università RWTH Aachen (Germania) e del Politecnico di Torino.
All’evento hanno partecipato Michela Meo, Pro Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, Vice Rettore per la Ricerca, Francesco Profumo, Consigliere scientifico dell’iniziativa e Ettore Bompard, Coordinatore del laboratorio.
La demo del laboratorio ha riguardato un possibile scenario energetico futuro in cui super-reti di trasmissione vengono create interconnettendo l’Europa con gli Stati Uniti e in ciascun Paese vengono sviluppate smart grid per permettere lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Nella simulazione si immagina un cavo sottomarino in alta tensione e in corrente continua steso attraverso l’Oceano Atlantico per collegare USA e EU. I ricercatori hanno simulato una generazione distribuita da fonti rinnovabili che interagiscono con entrambi i sistemi di trasmissione, contribuendo alla regolazione della frequenza e della tensione. L’affidabilità della interconnessione viene testata considerando possibile eventi avversi, in termini di perdita di generazione. La piattaforma di co-simulazione viene utilizzata per investigare la capacità del collegamento tra USA ed Europa di agire come un “firewall” contro i disturbi nei due sistemi ed anche la capacità della generazione distribuita di contribuire al sicuro funzionamento dei sistemi elettrici.