Presentato al Wetex Expo di Dubai il Magaldi Green Thermal Energy Storage, innovativo sistema di accumulo a impatto zero.
L’espansione delle fonti di energia rinnovabile richiede una fornitura di energia stabile e indipendente dalle condizioni metereologiche. Il sistema MGTES – Magaldi Green Thermal Energy Storage risponde a questa esigenza grazie a un innovativo sistema di accumulo a impatto zero in grado di catturare l’energia in eccesso e di rilasciarla al bisogno.
MGTES – Magaldi Green Thermal Energy Storage
Appena presentato al Wetex di Dubai, la più importante manifestazione fieristica degli Emirati Arabi Uniti dedicata alla filiera delle tecnologie ambientali e delle energie rinnovabili, tenuta quest’anno dal 5 al 7 ottobre, il sistema MGTES – Magaldi Green Thermal Energy Storage risponde all’esigenza di attenuare e superare la natura intermittente e non programmabile degli impianti eolici e solari. L’innovativo sistema di accumulo energetico nasce da una tecnologia totalmente italiana brevettata Magaldi Green Energy, startup di Magaldi Power.
Reti più stabili ed efficienti
Il sistema MGTES – Magaldi Green Thermal Energy Storage acquisisce l’energia prodotta in eccesso da un impianto solare o eolico, riesce a conservarla anche per settimane riducendone al massimo gli effetti di dispersione, e ne permette il rilascio nei momenti “critici”, quando il sole e il vento non sono disponibili, per un intervallo compreso tra le 4 e le 10 ore (Long Duration Energy Storage). In questo modo il sistema permette di immagazzinare energia quando è a basso costo e di rilasciarla quando invece scarseggia, bilanciando lo squilibrio esistente tra la domanda e l’offerta e contribuendo a stabilizzare la rete.
Un letto di sabbia che cattura energia
Il sistema sviluppa una tecnologia di accumulo basata su un letto di sabbia fluidizzato (Energy from the sand), alimentato esclusivamente da energie rinnovabili e radiazione solare. L’energia proveniente dall’esterno del sistema viene diretta nel serbatoio di accumulo contenente un letto fluidizzato di sabbia silicea, all’interno del quale viene conservata l’energia per poter poi essere restituita quando richiesto.
Il letto di sabbia alla base del processo di immagazzinamento energetico è ad alta diffusività termica e può raggiungere temperature operative fino a 1000 C°, garantendo così in modo sostenibile flessibilità e continuità alla rete elettrica.
Il sistema di fluidizzazione della sabbia presenta notevoli vantaggi: grandi capacità di accumulo termico (fino all’ordine dei GWh); elevata efficienza termica; tempi di risposta rapidi; nessun impatto ambientale grazie all’impiego di materiali naturali.
MGTES – Magaldi Green Thermal Energy Storage ha raggiunto un’elevata maturità tecnologica (TRL7), con oltre 10.000 ore di generazione di produzione di energia termica. Attualmente è in fase di costruzione avanzata il primo modulo industriale.
Letizia Magaldi, Executive Vice-President Corporate Development di Magaldi Green Energy
Il processo di transizione energetica ha bisogno di soluzioni concrete, efficaci e accessibili. La tecnologia di storage che abbiamo presentato in anteprima qui a Dubai permette accumulare e produrre calore ed elettricità verde, utilizzando solo materiali riciclabili 100% come acciaio e sabbia. Si tratta di una svolta importante per il mercato globale delle rinnovabili basata su tecnologia interamente italiana. La nostra tecnologia costituisce un elemento essenziale per la maggiore flessibilità del sistema elettrico e per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione.
MGE, nuova sede a Dubai
La partecipazione di MGE al Wetex è l’occasione per inaugurare Magaldi Green Energy Middle East con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. General Manager della distaccata è Massimiliano Masi, già CFO di Edison e CEO di Edipower, Partner&Associate Director presso il Boston Consulting Group. Masi è anche Chairman Advisory Board di MGE. L’apertura di Magaldi Green Energy Middle East consente all’azienda di presidiare i mercati degli Emirati Arabi Uniti (EAU), dell’Arabia Saudita, dell’Oman, Qatar, Kuwait e degli altri paesi della Gulf Cooperation Council (GCC).