L’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS), nell’ambito di un programma finanziato dall’European Climate Foundation (ECF). ha organizzato il primo “Convivio Agrivoltaico”: un programma che unisce formazione, discussione e condivisione per raccontare impianti agrivoltaici virtuosi dove territorio, istituzioni, associazioni e operatori del settore collaborano per fornire energia pulita al Paese valorizzando le colture locali.
Come prima tappa del Convivio Agrivoltaico, AIAS ha scelto l’hub agrivoltaico sperimentale di Scalea dove, da oltre dieci anni, EF Solare ha realizzato in collaborazione con Le Greenhouse e SET Energie serre fotovoltaiche e impianti dimostrativi di agrivoltaico – di cui uno finanziato da Enea nell’ambito della Ricerca di Sistema Elettrico. Gli impianti sono situati in un’area a vocazione agricola e permettono di esplorare diverse configurazioni di integrazione tra produzione alimentare ed energetica. All’interno dell’hub vengono coltivati agrumi, incluse varietà tipiche del territorio come il cedro, un elemento che arricchisce la ricerca sugli impatti culturali e sociali di tali tecnologie nel contesto locale.
Gli studenti del dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, corso di Fonti Energetiche Rinnovabili per l’edilizia e il paesaggio, hanno partecipato attivamente alla giornata prendendo parte al laboratorio “A scuola di agrivoltore” a cura di Mirella de Falco, ricercatrice Università La Sapienza, Antonio Lancellotta, Partner di Le Greenhouse, il team di sviluppo di SET Energie e Angelo Pignatelli, Head of Engineering Operations EF Solare Italia.
Si è trattato di un’attività didattica che ha indagato il ruolo dell’agrivoltaico come strumento per la transizione ecologica e la progettazione sostenibile dell’ambiente costruito e del paesaggio.
Condivisione delle esperienze
Durante la lezione, gli esperti sul campo hanno condiviso le loro esperienze dirette fornendo una visione completa che abbraccia non solo gli aspetti tecnici ed elettrici legati alla progettazione degli impianti, ma anche le ricadute ambientali e i loro effetti sul territorio. L’approccio interdisciplinare del laboratorio ha stimolato una riflessione olistica, integrando aspetti tecnici, ecologici e sociali, e consentendo agli studenti di acquisire una visione ampia e consapevole delle potenzialità dell’agrivoltaico nel panorama della progettazione territoriale e della sostenibilità. Da parte dei giovani partecipanti è emerso un elevato entusiasmo per il coinvolgimento in percorsi didattici che guadano alla creazione di nuove figure professionali sostenibili per il presente e il futuro.
Le impressioni degli studenti sono state registrate anche nei giorni antecedenti e successivi all’evento per osservare l’effetto prodotto nel medio termine e analizzare la relazione tra le tecnologie per la produzione di energia, produzione agricola e paesaggio.
Nel pomeriggio, i partecipanti e gli stakeholders presenti si sono seduti attorno a un grande tavolo condiviso per l’aperitivo di networking “Oggi, domani e dopodomani: sfide e prospettive future dell’agrivoltaico”. Un momento di confronto strategico (scenario planning) curato da Mirella de Falco e Federica Marandino, ricercatrice Università Federico II, coordinatrice del progetto per AIAS, durante il quale si è sviluppato uno scambio costruttivo finalizzato alla condivisione di idee e alla messa in dialogo di prospettive differenti sullo sviluppo sostenibile del settore agrivoltaico, tra presente e futuro. In questo contesto sono intervenute associazioni di rilievo per le parti coinvolte come Legambiente, Coldiretti e Confagricoltura insieme a imprenditori del settore energetico e agricolo, nonché persone e rappresentanti della comunità locale. La discussione è stata orientata a far emergere sfide, opportunità e visioni condivise in merito alla compatibilità tra infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile da fotovoltaico, attività agricole e i contesti ambientali e sociali in cui i sistemi si inseriscono.
In ottica futura è stata immaginata un’integrazione dell’agrivoltaico su due prospettive temporali. Nel medio termine la mimesi passerebbe da materiali e colori compatibili, nel lungo termine le strutture, come per altre attività antropiche, potrebbero essere integrate al punto da non sollevare più una questione paesaggistica.
In questa logica di integrazione si è riflettuto anche sulla scala degli impianti. Per un agrivoltaico integrato e al servizio di un pubblico il più ampio possibile, le strutture del futuro dovrebbero arrivare ad avere dimensioni e costi sostenibili anche per il piccolissimo agricoltore.
Alessandra Scognamiglio, Presidente di AIAS
Questa giornata rappresenta l’idea del valore condiviso dell’agrivoltaico che AIAS, insieme alle altre realtà coinvolte, si sta impegnando a costruire. I progetti agrivoltaici, nell’ottica dell’associazione, non sono esclusivamente un’unione tra produzione agricola ed energetica, ma anche comunione di interessi territoriali e comunitari alla ricerca di un paesaggio che possa rappresentare un futuro desiderabile e condiviso. Questa è solo la prima di molteplici tappe che ci porteranno a valorizzare gli esempi virtuosi nel nostro territorio e che possono rappresentare un modello anche in Europa.