L’Agenzia delle Entrate si è recentemente espressa in merito alla necessità di apertura della partita IVA per i soggetti che rivendono energia elettrica derivante dall’impianto fotovoltaico installato. Di fatto, in Italia, questa situazione non costituisce un’attività economica vera e propria, per considerarla tale è infatti necessario che lo svolgimento della pratica sia abituale e professionale.
L’Agenzia delle Entrate si è recentemente espressa in merito alla necessità di apertura della partita IVA per i soggetti che rivendono energia elettrica derivante dall’impianto fotovoltaico installato. Di fatto, in Italia, questa situazione non costituisce un’attività economica vera e propria, per considerarla tale è infatti necessario che lo svolgimento della pratica sia abituale e professionale.
All’atto pratico, i privati che installano un impianto sul tetto di casa sono esclusi dell’obbligo di apertura della partita IVA, dato che non si tratta di un’attività professionale e sistematica.
L’assoggettabilità di un impianto fotovoltaico domestico al regime IVA è un caso che sta sollevando numerose controversie e non prevede ancora una visione collettiva congruente da parte degli enti e dei soggetti interessati. Ad animare i dibattiti, anche il recente caso di un cittadino austriaco che ha richiesto il rimborso dell’IVA pagata, invocando la possibilità di detrazione dell’IVA che ha gravato sui beni e sui servizi pagati in modo diretto. Nella fattispecie, il Tribunale della Corte di Giustizia Europea si è espresso sottolineando come l’avvio di un regime a partita IVA risulta indispensabile solo se l’attività avviene al fine di ricavarne introiti aventi carattere di stabilità.
Al momento attuale i cittadini che desiderano installare o che hanno già installato impianti fotovoltaici per la produzione di energia ad uso domestico non sono perciò assoggettati da questo obbligo.