La questione dei dazi sul fotovoltaico relativamente ai prodotti cinesi importati in Europa è una problematica aperta e sempre attuale. Il Governo di Pechino, nell’ottica di preservare il proprio mercato interno, ha deciso di diminuire le tasse ai produttori di moduli per dare un maggiore impulso alla propria industria.
La questione dei dazi sul fotovoltaico relativamente ai prodotti cinesi importati in Europa è una problematica aperta e sempre attuale.
Il Governo di Pechino, nell’ottica di preservare il proprio mercato interno, ha deciso di diminuire le tasse ai produttori di moduli per dare un maggiore impulso alla propria industria.
Tutto ciò è stato riferito dall’agenzia stampa Xinhua che riportando i dati della China Renewable Energy Society, pone in rilievo che i primi 10 produttori di moduli hanno contratto un debito pari a circa 100 miliardi di yuan (oltre 10 miliardi di euro). l dati inoltre confermano che il rapporto tra debito e patrimonio superiore ha raggiunto il 70% per cento.
“Nonostante le politiche di sostegno, l’industria fotovoltaica nazionale si trova di fronte a prospettive non esaltanti, e numerosi protagonisti del settore devono fare i conti con una situazione d’indebitamento”, ha illustrato l’agenzia di stampa Xinhua. Per affrontare la grave situazione di crisi il Governo di Pechino a partire da oggi fino al 31 dicembre 2015 rimborserà l’industria solare nazionale del 50% per la tassa sul valore aggiunto che attualmente è del 17%.
Il ministero delle Finanze cinese ha annunciato quindi che questa politica di riduzione delle tasse e agevolazioni fiscali è completamente a favore della propria industria manifatturiera solare per supportare la produzione in questo momento di crisi economica.