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Accumulo residenziale: quando lo storage diventa strategico

Maggio 21, 2025
Nicola Martello

Nel 2024 il mercato italiano dell’energy storage ha registrato una crescita senza precedenti, confermando l’importanza dell’accumulo residenziale. Secondo i dati Terna, tra gennaio e ottobre 2024 sono stati aggiunti 1,74 GW di nuovi sistemi di accumulo, portando la capacità totale a 11,783 GWh e la potenza nominale installata a 5,186 MW. Nel solo primo semestre 2024, poi, sono stati connessi oltre 126.000 sistemi per un totale di 2,63 GWh, di cui il 58 % associato a impianti fotovoltaici sotto i 50 kWh di taglia.

L’accumulo residenziale si sta affermando come elemento strategico della transizione energetica italiana: grazie a politiche di incentivazione, innovazioni nelle batterie e piattaforme di integrazione, le famiglie possono diventare prosumer attivi, contribuendo a una rete più resiliente, pulita ed efficiente.

Innovazioni tecnologiche nell’accumulo residenziale

Il panorama delle soluzioni di storage residenziale si amplia grazie a progressi continui nelle chimiche delle batterie, nell’elettronica di potenza e nelle piattaforme software di gestione. Tra le novità più rilevanti del 2025:

  1. Batterie al litio-ferro-fosfato (LFP). Queste batterie stanno consolidando la loro posizione dominante nel mercato residenziale italiano, grazie all’eccellente compromesso tra sicurezza, durata e costo. Sonnen, azienda tedesca con una forte presenza sul mercato italiano, ha recentemente introdotto la nuova generazione di SonnenBatterie, caratterizzata da una densità energetica superiore del 20% rispetto ai modelli precedenti e da un sistema di gestione termica avanzato che ne estende significativamente la vita utile
  2. Batterie al litio-metallico anodo-free. L’ultimo report IDTechEx evidenzia come le celle anodo-free possano aumentare la densità energetica fino al 20 % rispetto alle unità agli ioni-litio convenzionali, grazie a un processo che deposita il litio direttamente sul collettore durante la prima carica. Le sfide tecniche riguardano il controllo della crescita di dendriti e la gestione dell’usura in assenza di materiale di riserva, ma meccanismi di “ion-transport regulation” e rivestimenti separatori consentono oggi un numero di cicli superiore a 1.000 mantenendo l’80 % della capacità iniziale
  3. Batterie litio-zolfo di seconda generazione. Un altro studio IDTechEx stima che i sistemi litio-zolfo potrebbero diventare un mercato da 1 miliardo di dollari entro il 2030, grazie a densità gravimetriche superiori a 500 Wh/kg e costi ridotti per le materie prime. Limiti di vita ciclica e reazioni parassite sono contrastati da elettroliti solidi e design di catodi porosi ottimizzati
  4. Soluzioni modulari plug-and-play. BYD Energy Storage ha presentato a The Smarter E Europe 2025 la nuova generazione di Battery Box, con unità da 5 kWh espandibili fino a 30 kWh e integrazione nativa con inverter ibridi. Il sistema garantisce regolazione di frequenza e funzione UPS in caso di blackout, ed è coperto da una garanzia di 10 anni, con almeno 6.000 cicli al 90 % della capacità iniziale. ATON Green Storage offre soluzioni BESS per il residenziale con capacità da 4,8 a 19,2 kWh, interfaccia cloud-based e compatibilità con i protocolli di comunicazione delle multiutility (Enel X, Sorgenia). Gruppo Energy propone sistemi certificati UE con architetture scalabili e interfacce HEMS (Home Energy Management Systems) locali che integrano previsioni meteorologiche e profili di consumo, sincronizzando produzione fotovoltaica, storage e rete in real time
  5. Integrazione inverter-batteria. Le architetture di inverter ibridi consentono oggi l’installazione semplificata di fotovoltaico con storage su cablaggi preesistenti, riducendo i costi BoS (Balance of System) e diminuendo i tempi di posa in opera. Prodotti come il Tesla Powerwall 3 integrano batteria da 13,5 kWh e inverter da 11,5 kW in un unico involucro IP55, con funzioni smart quali “Charge on Solar” per ottimizzare la ricarica di veicoli elettrici e “Storm Watch” per l’auto-precondizionamento in vista di eventi estremi

accumulo

Scenari di integrazione avanzata

L’accumulo residenziale non è più un’isola tecnologica, ma il “nodo” centrale di un sistema connesso che spazia da piattaforme HEMS fino alle Virtual Power Plant (VPP) e al Vehicle-to-Home (V2H). In un contesto sempre più digitalizzato:

  • Demand Response e servizi ancillari. Sistemi di storage domestico possono rispondere a segnali di prezzo e grid-code inviati dal TSO, offrendo flessibilità alla rete e monetizzando riduzioni di potenza o prelievo nelle ore di picco. Il Capacity Investment Scheme in Australia è un esempio di come anche mercati extra-UE stiano valorizzando il distributed BESS
  • Energy Arbitrage. Caricando le batterie nelle fasce orarie a tariffa ridotta e sfruttandole nei periodi di maggior costo, le famiglie possono incrementare il proprio risparmio energetico fino al 30% su base annua
  • Comunità energetiche rinnovabili. L’energy sharing tra famiglie vicine permette di scambiare il surplus fotovoltaico immagazzinato, migliorando il rendimento complessivo e riducendo le perdite di rete locale. Piattaforme blockchain-based garantiscono la tracciabilità e la ripartizione equa dei benefici
  • Vehicle-to-Home e Vehicle-to-Grid. L’integrazione dei veicoli elettrici come riserva secondaria trasforma il mezzo elettrico in una batteria da 50–80 kWh aggiuntivi. Durante il giorno il veicolo può fungere da buffer diurno, restituendo energia alla sera o in caso di blackout

Vantaggi per il consumatore e per il sistema

L’adozione crescente dell’accumulo residenziale genera benefici economici grazie alla riduzione della bolletta elettrica, con l’autoconsumo che può essere anche maggiore del 70 % con smart charging e ottimizzazione HEMS, con un abbattimento del costo dell’energia di rete fino a 0,25 €/kWh. Esiste anche la possibilità di incentivi e remunerazioni su mercati ancillari, con ricavi addizionali fino a 200 € annui per kW installato. Un altro beneficio è la resilienza e la continuità del servizio, con backup seamless in caso di blackout, con tempi di switchover inferiori a 20 ms e alimentazione critica garantita a frigoriferi, pompe di calore e router.

Dal punto di vista ambientale, ogni kWh fotovoltaico autoconsumato da storage evita emissioni medie di 0,5 kg CO₂ rispetto alla rete nazionale, con una contribuzione diretta agli obiettivi di decarbonizzazione nazionale, riducendo la dipendenza da picchi fossili e migliorando la qualità dell’aria nei centri urbani. Inoltre, grazie a sistemi IoT che abilitano strategie predittive basate su AI e machine learning per massimizzare l’efficienza energetica, si ottiene un’accelerazione dell’elettrificazione domestica intelligente.

Gli incentivi

Lo sviluppo massiccio del residenziale è favorito non solo dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, ma anche da un quadro normativo che, nel 2025, prevede:

  • Detrazione IRPEF al 50 % sulle spese di acquisto e installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo per la prima casa, fino a un tetto di 96.000 €, ripartita in 10 quote annuali
  • Detrazione al 36 % per le seconde case, con lo stesso limite di spesa
  • Bonus “Reddito Energetico” per nuclei ISEE bassi, che abbina un contributo a fondo perduto di 2.000 € più 1.500 € per ogni kW installato
  • Bandi regionali a fondo perduto fino al 50 % per impianti fino a 20 kW, con possibile cumulabilità delle agevolazioni

Queste misure hanno abbattuto il time-to-market dell’investimento residenziale, portando il tempo di ritorno dell’investimento per un sistema integrato fotovoltaico con accumulo residenziale a meno di 7 anni, secondo un’analisi del Politecnico di Milano, con prospettive di ulteriore riduzione grazie al calo dei costi delle batterie.

Il prossimo futuro

Guardando al 2025 – 2030, si prevede che l’Italia supererà i 2 milioni di impianti fotovoltaici con almeno 1 milione di sistemi di accumulo residenziale, per una capacità complessiva superiore a 12 GWh. Tuttavia rimangono alcune criticità:

  • Scalabilità del riciclo delle batterie. Con l’aumento dei volumi di batterie al termine della vita utile, è cruciale sviluppare impianti di recycling in Italia e in Europa. IDTechEx stima un mercato globale del riciclo Li-ion da 52 miliardi di dollari entro il 2045
  • Standardizzazione di protocolli di comunicazione. La frammentazione tra produttori di inverter, batterie e soluzioni HEMS richiede interoperabilità e standard aperti per ridurre i lock-in tecnologici
  • Sostenibilità sociale. Occorre garantire che gli incentivi raggiungano fasce socio-economiche ampie, evitando una barriera economica per i consumatori meno abbienti

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