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Moduli fotovoltaici: rischi e innovazioni per la durabilità

Ottobre 7, 2025
Nicola Martello

I moduli fotovoltaici sono progettati per durare decenni, eppure una delle cause più comuni di calo delle prestazioni passa spesso inosservata: le microfratture. Invisibili a occhio nudo e rilevabili solo attraverso i test di elettroluminescenza (EL), queste minuscole crepe nella struttura della cella possono ridurre progressivamente la produzione di energia, accorciare la vita utile del sistema e persino aumentare il rischio di incendi. Per EPC (Engineering, Procurement and Construction), installatori e proprietari di impianti, le fratture nascoste rappresentano quindi una criticità sia tecnica sia economica.

Microfratture: i rischi invisibili

Le microfratture possono formarsi nei moduli fotovoltaici in diverse fasi: durante la produzione, il trasporto, l’installazione e nel corso del funzionamento a lungo termine sotto sollecitazioni meccaniche. I loro effetti possono essere gravi:

  • Perdita di potenza: le fratture interrompono il flusso di corrente, riducendo la produzione
  • Correnti di dispersione: i residui di silicio ai margini della frattura possono innescare cortocircuiti locali
  • Rottura della cella: le aree indebolite sono più vulnerabili a sollecitazioni esterne, con conseguente formazione di crepe visibili o guasti in circuito aperto
  • Hot-spot e rischio di incendio: le zone danneggiate si surriscaldano in modo non uniforme, accelerando l’invecchiamento del modulo e aumentando i rischi per la sicurezza

Nessuna tecnologia fotovoltaica è completamente immune, ma alcune soluzioni progettuali risultano più soggette a fratturazioni rispetto ad altre.

Perché i moduli fotovoltaici TOPCon sono esposti a maggiori rischi

La tecnologia TOPCon si è affermata come standard dominante, ma il suo stesso design la rende più vulnerabile alle microfratture nascoste:

  • Wafer più sottili: le celle TOPCon vengono spesso realizzate con wafer di silicio inferiori a 130 µm, riducendo la resistenza meccanica e aumentando il rischio di fratture
  • Strati posteriori complessi: lo strato di ossido tunnel ultrasottile e quello in silicio policristallino tipici della TOPCon generano tensioni localizzate durante i cicli termici
  • Pasta d’argento e stress da saldatura: la metallizzazione tradizionale a base di argento e le connessioni di tipo “Z” concentrano lo stress meccanico ai bordi della cella
  • Minore capacità di assorbire le sollecitazioni: i moduli fotovoltaici TOPCon standard sono meno efficaci nel dissipare carichi meccanici come pressione del vento o impatto della grandine

In sintesi, la ricerca della massima efficienza ha imposto compromessi costruttivi che possono influire sulla durabilità dei moduli fotovoltaici.

Tecnologia ABC N-Type: un approccio innovativo

L’innovativa architettura dei moduli fotovoltaici AIKO ABC N-Type affronta il problema delle microfratture grazie a:

  • Interconnessione robusta in rame: sostituisce la pasta d’argento, riducendo i punti di stress
  • Resistenza meccanica ottimizzata: maggiore capacità portante durante trasporto, installazione e decenni di esercizio
  • Miglior coefficiente di temperatura: limita lo stress termico, assicurando produzione costante anche in climi caldi

Per EPC e proprietari di impianti, ciò si traduce in minor rischio di microfratture, maggiore stabilità della produzione e ritorno sugli investimenti più affidabile.

Con l’espansione del settore fotovoltaico, la durabilità diventa cruciale quanto l’efficienza. Le tecnologie capaci di minimizzare le microfratture definiranno quali progetti manterranno i rendimenti promessi nel tempo.

Rivedendo la struttura delle celle e le modalità di interconnessione, la tecnologia ABC dimostra che è possibile combinare alta efficienza e affidabilità a lungo termine, un elemento chiave che la transizione fotovoltaica non può ignorare.

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