Stando ai dati del Photovoltaic Power System Programme dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, per il fotovoltaico italiano, il 2016 inizia in salita e con qualche difficoltà.
Stando ai dati del Photovoltaic Power System Programme dell’Agenzia Internazionale dell’Energia, per il fotovoltaico italiano, il 2016 inizia in salita e con qualche difficoltà.
Sebbene il 2015 si sia chiuso con un record dell’8% per quanto riguarda per il contributo del fotovoltaico al fabbisogno elettrico nazionale, i primi mesi di quest’anno evidenziano una media di appena il 5,1%, inferiore dello 0,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno.
Pur considerando i raffronti anno su anno come puro elemento di analisi e tenendo presente la variabilità delle fonti rinnovabili, dettaglio che può incidere in modo sensibile, i primi dati archiviati non appaiono particolarmente positivi.
Facendo un passo indietro, secondo Terna, nel 2015 la produzione complessiva di energia verde si attestava a quota 40,5% della produzione totale, in netto calo rispetto all’anno precedente (44,9%).
Ciò potrebbe portare a un forte rallentamento di tutto il settore fotovoltaico (in calo del -11,3%) che, in aggiunta, risulta scarsamente supportato dalle normative vigenti e vive un momento di stagnazione.
Osservando l’andamento di altre fonti green, quali eolico e geotermico, è possibile registrare un andamento positivo. Il comparto eolico ha fatto segnare un +11,1% nei primi mesi dell’anno, rispetto al 2015, mentre i sistemi geotermici crescono del +3,5% nei primi tre mesi del 2016.