Molte aziende produttrici di componenti per impianti fotovoltaici stanno annunciando la loro conformità alle norme del Quarto Conto Energia che che prevedono un ulteriore incentivo del 10%per l'impiego di componenti prodotti nell’Unione Europea. Questa conformità però deve essere certificata da un ente di terza parte, membro della IECEE (IEC System for Conformity testing and Certification of Electrotechnical Equipment and Components), tramite un certificato di “Factory Inspection”.
Molte aziende produttrici di componenti per impianti fotovoltaici stanno annunciando la loro conformità alle norme del Quarto Conto Energia che che prevedono un ulteriore incentivo del 10%per l'impiego di componenti prodotti nell’Unione Europea. Questa conformità però deve essere certificata da un ente di terza parte, membro della IECEE (IEC System for Conformity testing and Certification of Electrotechnical Equipment and Components), tramite un certificato di “Factory Inspection”.
TÜV Rheinland, oltre a essere membro della IECEE, integra le Factory Inspection periodiche come elemento obbligatorio nel suo sistema di certificazione. Pertanto, TÜV Rheinland Italia può rilasciare i certificati di Factory Inspection a coloro che rispondono ai requisiti richiesti dal GSE. I possessori di certificati TÜV Rheinland sono quindi agevolati nel documentare il rispetto di tali requisiti.
Il certificato deve contenere informazioni dettagliate circa il luogo di realizzazione e collaudo dei componenti e alla tracciabilità di produzione tramite la marcatura degli stessi.
“Nello specifico – spiega l’Ing. Mario Comboni, PV Plants Inspection Responsible TÜV Rheinland Italia – la regola per ottenere il 10% in più di incentivo è che il costo dell'investimento (effettuato in ambiti diversi dalla mano d'opera) sia per non meno del 60% riconducibile a una produzione realizzata all'interno dell'Unione Europea”.
Per contribuire al raggiungimento di questo 60% i pannelli, gli inverter e i componenti devono avere le seguenti caratteristiche:
gli inverter devono essere forniti con un certificato di Factory Inspection in cui si attesti che la progettazione, l'assemblaggio e il collaudo siano stati effettuati in un paese delle UE.
Per i pannelli vi sono due metodi:
1.analogamente al sistema degli inverter il collegamento delle celle cristalline (o deposizione thin film), laminazione e collaudo devono essere realizzati in UE;
2.per i produttori non europei, uno degli elementi tra celle, wafer (semilavorato da cui si ottengono le celle) oppure silicio (materia prima da cui si ottiene il wafer) deve essere di origine europea.
Per gli altri componenti (quali: junction box, cavi, connettori) non esiste una regola ma la presenza del certificato di Factory Inspection viene tenuta in considerazione.
Infine, TÜV Rheinland offre l’utilizzo della piattaforma TUVdotCOM: si tratta del motore di ricerca on line – www.tuvdotcom.com – sul quale sono inseriti tutti i certificati rilasciati dal gruppo; viene assegnato un numero ID (identificativo) all’azienda e tramite l’ID è possibile conoscere l’attestazione di validità e veridicità del certificato ottenuto. La piattaforma può divenire un ottimo strumento di marketing per gli imprenditori che possono trarre beneficio nel far conoscere le certificazioni ottenute.