Derbigum grazie a soluzioni per l’impermeabilizzazione dei tetti e l’integrazione con impianti in silicio amorfo a film sottile, si conferma partner qualificato degli installatori di impianti fotovoltaici.
Derbigum grazie a soluzioni per l’impermeabilizzazione dei tetti e l’integrazione con impianti in silicio amorfo a film sottile, si conferma partner qualificato degli installatori di impianti fotovoltaici.
Grazie alla stabilità degli incentivi che lo riguardano, Derbisolar, riconosciuto dal IV Conto Energia come tecnologia a totale integrazione (BIPV – Building Integrated Photovoltaics), rappresenta una delle opzioni che suscitano maggiore interesse.
Nello specifico, Derbigum Derbisolar è un sistema che unisce la membrana Derbisolar Base ai moduli fotovoltaici di tipo amorfo prodotti da Unisolar (modello PVL-68, PVL-136 e PVL-144), mentre i cavi sono alloggiati in una canalina esterna, accessibile per qualuque operazione di ispezione.
I vantaggi di Derbisolar possono essere trovati nell’infrangibilità delle celle, in quanto incapsulate nella plastica e non nel vetro. Gli stessi moduli sfruttano la tecnologia “a tripla giunzione”, che permette una buona resa perché sfruttano l’irraggiamento solare diffuso. I pannelli inoltre non necessitano di pesanti strutture metalliche per l’ancoraggio. Sistema quest’ultimo che sovraccarica il solaio e crea un eventuale effetto “vela”.
L’impianto è leggero (circa 3,4 kg/m2) e ha un limitato impatto estetico, perché, a differenza dei classici moduli cristallini, è integrato direttamente all’impermeabilizzazione del tetto ed è praticamente invisibile dal basso. Valido quindi per coperture che presentano problemi di vincolo paesaggistico, di orientamento non ideale (grazie alla tripla giunzione), di bassa portata e di geometrie irregolari dei tetti. Derbisolar è quindi indicato anche per le coperture particolari che non sono perfettamente idonee a ricevere un impianto fotovoltaico.
Questa tecnologia vanta già numerose referenze a livello europeo: il polo fieristico Flanders Expo in Belgio (una superficie totale di 53.000 m², della potenza di 1,87 MWp) e il Palexpo di Ginevra (per un totale di 61.600 m² e della potenza totale stimata di 4,2 MWp). I moduli fotovoltaici vengono posati senza praticare alcun foro sulla copertura, garantendo quindi la tenuta idraulica del sistema impermeabilizzante.