Alcuni ricercatori del Palo Alto Research Center (PARC) hanno messo a punto un particolare metodo di fabbricazione per la stampa delle celle solari.
Alcuni ricercatori del Palo Alto Research Center (PARC) hanno messo a punto un particolare metodo di fabbricazione per la stampa delle celle solari.
Nello specifico, l’idea sarebbe nata dall’osservazione di un “tubetto di dentifricio” e dal miscuglio di paste di colore diverso.
Gli scienziati hanno pensato di applicare la medesima metodologia per sostituire la serigrafia tradizionale, la tecnica che viene utilizzata abitualmente per creare i contatti elettrici sulle due facce del wafer.
Nel processo di stampa è stato integrato un ugello col compito di depositare sulla cella una pasta d’argento e un materiale che comunemente viene definito sacrificale, capace di garantire il supporto fisico della struttura 3D sia prima, sia durante il processo di sinterizzazione.
I ricercatori hanno così scoperto di poter creare contatti d’argento più sottili del 50% di quelli che normalmente sono depositati nelle celle solari: questa innovazione è senz’altro molto importante perché con linee d’argento più fini si copre una minore superficie fotovoltaica, che equivale a una maggiore potenza generabile.