APER, AssoSolare e il Coordinamento FREE non sono d’accordo su quanto espresso dall’Autorità per l’Energia (AEEG) nei DCO 183/2013/R/EEL e 209/2013/R/EEL, in merito ai Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU), alle Reti Interne d’Utenza (RIU) e agli autoconsumi di energia rinnovabile.
APER, AssoSolare e il Coordinamento FREE non sono d’accordo su quanto espresso dall’Autorità per l’Energia (AEEG) nei DCO 183/2013/R/EEL e 209/2013/R/EEL, in merito ai Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU), alle Reti Interne d’Utenza (RIU) e agli autoconsumi di energia rinnovabile.
Per le associazioni sopraelencate, l’AEEG avrebbe infatti pubblicato una serie di considerazioni politiche in forte contrasto sia con gli obiettivi previsti nella SEN, sia con le indicazioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AS898). Quest’ultima vede infatti nei SEU e nelle reti private uno strumento volto ad aumentare la “concorrenza nei confronti dei gestori delle reti pubbliche di trasmissione e di distribuzione, con i compiti istituzionali dell’Autorità che in casi del genere deve limitarsi a formulare osservazioni e proposte da trasmettere al Governo e al Parlamento”.
E, in un comunicato ufficiale diramato dalle organizzazioni stesse, è possibile leggere quanto segue: “L’Autorità, da ormai 5 anni, avrebbe dovuto emettere la delibera attuativa sui SEU e, incredibilmente, anziché finalmente adempiere in particolare al compito di provvedere affinché la regolazione dell’accesso al sistema elettrico sia effettuata in modo tale che i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, nonché quelli di dispacciamento e quelli a copertura degli oneri generali di sistema, di cui (…) siano applicati esclusivamente all’energia elettrica prelevata sul punto di connessione”, pubblica una serie di considerazioni politiche, in palese contrasto sia con gli obiettivi previsti nella SEN, sia con le indicazioni che vede nei SEU e nelle reti private uno strumento per aumentare la concorrenza nei confronti dei gestori delle reti pubbliche di trasmissione e di distribuzione, sia con i compiti istituzionali dell’Autorità che in casi del genere deve limitarsi a formulare “osservazioni e proposte da trasmettere al Governo e al Parlamento”.
L’AEEG, nel DCO 183/13, afferma che la liberalizzazione dei SEU avrebbe un impatto di “potenziale insostenibilità” poiché, sottraendo una quota di energia dalla rete elettrica “comporterebbe una ridistribuzione degli oneri di rete e di sistema su una platea più ridotta di consumi, con un conseguente maggior carico pro capite”.
Secondo l’autorità, per poter approdare a un impatto significativo, occorre disporre di 64 nuovi TWh di energia elettrica autoconsumata.
APER, AssoSolare e il Coordinamento FREE fanno però notare che dal recente rapporto statistico GSE sul solare fotovoltaico, emerge che alla fine del 2012 circa 478mila impianti per una potenza erogata di 16,4 GW, hanno prodotto 19 TWh.
“Se si pensa che la SEN e tutti i principali osservatori stimano uno scenario fotovoltaico incrementale da qui al 2020 inferiore a 1 GW/anno, è evidente che l’esercizio mira ad attaccare il modello di generazione distribuita più che a prevenire potenziali altri problemi. Che gli autoconsumi e i consumi “dietro al contatore” (come nel caso dei SEU) non debbano essere gravati dagli oneri di sistema è un principio non solo sancito a livello europeo e recepito da decreti nazionali, ma anche intuitivo e un esempio può aiutare a comprenderlo” si legge nel comunicato.
APER, AssoSolare e il Coordinamento FREE si augurano che il Governo possa proseguire la strada già tracciata dalle norme nazionali e dalle direttive europee e continui a favorire lo sviluppo di energia rinnovabile e distribuita.