Per l’impiego, il solare oggi (i dati sono sempre quelli riferiti a settembre 2013) è visto dal campione intervistato nel 95% dei casi come molto/abbastanza “sicuro”, “burocraticamente difficile” nel 72% dei casi, “caro da sostenere e gestire” per il 62% delle risposte, “tecnicamente complesso” (55%) e “economicamente dispendioso” dal 48% degli intervistati.
Gli italiano sembrano inoltre essere estremamente favorevoli al fotovoltaico nel proprio condominio, visto che a favore voterebbe il 93% degli interpellati dalla ricerca.
Per quanto riguarda un altro argomento molto importante, quello relativo agli incentivi, invece, il 90% degli intervistati a settembre 2013 ritiene che il Governo dovrebbe incentivare l’utilizzo di fonti energetiche alternative come il solare. Interessante notare come complessivamente il 90% delle persone interpellate è favorevole agli incentivi, sia per quelli nuovi e di maggiore entità, sia con il ripristino di quelli già in vigore o anche solo con una riduzione di quelli precedenti. Solo il 7% ha risposto, invece, che è giusto abolire le incentivazioni.
Se però gli incentivi fossero sostituiti da semplificazioni burocratiche, libertà di auto produrre energia e venderla in rete, il 58% degli intervistati sarebbe favorevole a questo scenario (a settembre 2013), mentre solo il 31% ritiene che gli incentivi siano ancora importanti per consolidare il mercato delle Rinnovabili.
Emblematico è il risultato evidenziato dal report sulla convenienza economica del solare anche senza incentivi, a patto di facilitare l’autoconsumo e eliminare burocrazia e ostacoli. Il 55 % infatti ha risposto che installerebbe i pannelli solari anche senza incentivi, mentre il 13% ha fornito una risposta opposta. La cosa interessante deriva dal 32% di intervistati che non ha risposto alla domanda, segno che ci sono ancora opinioni piuttosto discordanti sull’argomento (anche in questo caso i dati sono riferiti a settembre 2013).
Le persone interpellate, alla domanda relativa alla possibilità per l’Italia di arrivare al 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili, in base alla roadmap europea 2050, si è dichiarata nel’56% dei casi d’accordo, precisando che è giusto provarci, ma che sarà un obbiettivo difficile da raggiungere. Più o meno nelle stesse proporzioni (rispettivamente il 24% e il 25%) sono quelli invece che, pur essendo d’accordo, ritengono che l’obbiettivo sia impossibile, e quelli che, al contrario, sono sempre d’accordo e credono che l’Italia riuscirà a raggiungere l’obbiettivo.
Per quanto riguarda la Carbon Tax, la maggior parte degli intervistati si è dichiarata “molto d’accordo” seguiti a breve distanza da quelli che, pur essendo d’accordo, ritengono che sarà difficile da realizzare. Un altro importante argomento preso in considerazione dal report è relativo alla detrazione fiscale del 65% per le spese di efficienza energetica e per le produzioni di energia da fonti rinnovabili. L’84% degli intervistati ritiene che queste detrazioni siano utili e, fra questi, un altro 84% ritiene che la detrazione fiscale dovrebbe essere resa permanente.
Sulla Robin Tax sugli impianti di energie rinnovabili con grandi rendite, il 48% (la maggioranza) si è dichiarato d’accordo solo se il ricavato sarà devoluto allo sviluppo di piccoli impianti diffusi di energia rinnovabile. Per quanto riguarda il futuro, il 70% delle persone intervistate ritiene che si andrà verso le rinnovabili (la percentuale è sempre quella riferita alle risposte avute nel settembre 2013), e il 69% ritiene che l’utilizzo dell’energia solare in Italia crescerà. È interessante notare però che questa percentuale è la più bassa dal settembre 2009, mentre è salita la percentuale (20%) delle persone che ritiene che l’utilizzo resterà invariato.