Il Governo cinese ha scelto di interrompere i sussidi previsti per buona parte dei produttori locali, strutturando una politica che permette l’incremento della qualità, anziché la sovrapproduzione. Di fatto, circa l’80% dei produttori che operano nel comparto fotovoltaico non riceveranno il sostegno statale.
Il Governo cinese ha scelto di interrompere i sussidi previsti per buona parte dei produttori locali, strutturando una politica che permette l’incremento della qualità, anziché la sovrapproduzione. Di fatto, circa l’80% dei produttori che operano nel comparto fotovoltaico non riceveranno il sostegno statale.
Delle circa 500 domande di ammissione all’elenco delle industrie omologate per l’iscrizione alle gare d’appalto e ai meccanismi di sostegno, solo 109 sono rientrate nei parametri fissati.
Questo si traduce in minori possibilità di sviluppo e maggiori difficoltà nella gestione del business aziendale. Di fatto le società escluse non potranno avvantaggiarsi degli incentivi previsti per il rimborso delle tariffe di esportazione e non avranno accesso alle gare di fornitura a livello nazionale.
Come anticipato, il Governo intende frenare la produzione eccessiva e valorizzare la qualità del prodotto finito, restringendo il raggio d’azione delle realtà meno competitive e tecnologicamente più arretrate. Proprio per questo sono stati considerati parametri come la capacità di produzione di polisilicio, lingotti, wafer e celle.
Tra gli esclusi, nomi eccellenti, come Shunfeng e LDK Solar, mentre risultano rispettosi delle norme e delle condizioni imposte realtà come Yingli Solar e Trina Solar.