I ricercatori dell’Università dell’Arkansas hanno raggiunto nuovi record di efficienza, adottando celle solari in arseniuro di gallio di soli 9 mmq.
I ricercatori dell’Università dell’Arkansas hanno raggiunto nuovi record di efficienza, adottando celle solari in arseniuro di gallio di soli 9 mmq.
I valori di efficienza, pari al 14%, sono stati pubblicati dalla rivista specializzata Solar Energy Materials and Solar Cells e superano abbondantemente quanto raggiunto in precedenza, con indici del 9%.
Per le prove più recenti, gli esperti hanno adottato celle di dimensioni molto modeste, strutture in arseniuro di gallio rivestite con uno strato di ossido di zinco, generato per sintesi chimica, tramite nanostrutture.
La prospettiva, per questo genere di tecnologia, è il continuo sviluppo in termini di capacità ricettiva, per incrementare l’efficienza sino al 63%. Simili dispositivi, compatti e facilmente assemblabili in elementi più estesi, potrebbero diventare una valida alternativa per il mercato globale, per l’integrazione strutturale degli edifici, per la mobilità e i sistemi più diversi.
A questo si aggiungono i costi di produzione, che si prevedono contenuti, come spiega Yahia Makableh dell’Università dell’Arkansas:
“La bellezza dell’ossido di zinco è che è poco costoso, non è tossico ed è facile da sintetizzare. Con questo materiale specifico, al momento, il massimo teorico dell’efficienza si ferma al 33%: stiamo lavorando per fare progressi”.